Un flop il referendum di Croci sull'Eco

Se non siamo alla canna del gas, poco ci manca. Sperare di raccogliere 10 mila firme in un solo mese, dopo averne racimolate appena 5.500 nei primi tre mesi di campagna referendaria, sembra a dir poco un'impresa disperata. Eppure è proprio questo l'obiettivo dichiarato dall'ex assessore alla Mobilità Edoardo Croci e dal comitato"Milanosìmuove", che per raccogliere entro il 6 novembre le firme necessarie per presentare i cinque, referendum su Ecopass, Expo e ambiente tentano la mossa disperata di reclutare 500 volontari trai milanesi. «Cerchiamo persone disposte a mettere a disposizione qualche ora della giornata il 15, 16 e 17 ottobre, quando in tutta la città si svolgeranno i Referendum Days per la raccolta delle firme», ha spiegato Croci. La speranza dei promotori è quella di triplicare il risultato ottenuto con la tre giorni di raccolta firme andata in scena a settembre, quando 3 mila milanesi accolsero l'invito a sostenere il referendum. Un obiettivo che pare davvero difficile da centrare. Anche se «con l'arrivo dell'autunno e l'innalzamento del livello di smog il problema del superamento dei limiti per quanto riguarda le sostanze inquinanti tornerà a es sere un tema con cui fare i conti quotidianamente», ha sottolineato Marco Cappato, del comitato referendario. Lo scarso interesse mostrato finora dai milanesi sembra infatti promettere poco di buono per i promotori dei referendum. Tanto più che, se anche riuscissero nel miracolo di raggiungere nelle ultime settimane la quota necessaria per presentare i quesiti, servirà proprio un grande sforzo di fantasia per pensare di chiamare alle urne quel 30% di elettori necessari perché la consultazione abbia valore.
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