Ultimi sondaggi Testa a testa per la Casa Bianca

Dalla Rassegna stampa

«Too close to call», troppo vicini per attribuire la vittoria all’uno o all’altro. Quattro parole, in gergo anglosassone, per descrivere la radiografia elettorale degli Stati Uniti a poco più di 24 ore dal voto. La nuova raffica di sondaggi fotografa un sostanziale testa a testa tra Barack Obama e Mitt Romney a livello nazionale con l’attribuzione all’incirca paritaria degli Stati indecisi e alcune novità interessanti, come la rimonta del candidato del «Grand Old Party» in alcuni feudi democratici come la Pennsylvania e il Michigan. La rilevazione di Abc/Washington Post vede il presidente e lo sfidante appaiati al 48%, così come il sondaggio di Rasmussen, che però attribuisce ai due candidati 49 punti percentuali ciascuno. Ad assegnare il vantaggio ad Obama è Nbc News/Wall Street Journal, secondo cui si trova a quota 48% tallonato dall’ex governatore del Massachusetts al 47%. L’attuale inquilino della Casa Bianca è in testa anche nella media dei sondaggi elaborata dall’osservatorio online RealClearPolitics, ma in questo caso il vantaggio è ridotto, con Obama al 47,5% e Romney al 47,3%.

 

Serrata la corsa negli «swing states», gli stati indecisi, alcuni dei quali saranno cruciali. Andando ad analizzare nel dettaglio alcuni dei più recenti sondaggi, sorprende quello di Tribune-Review, che assegna 47 punti ad entrambi in Pennsylvania, tradizionalmente considerato un «blue State». Situazione analoga in New Hampshire, dove i due sarebbero appaiati al 48% secondo un sondaggio pubblicato dall’Università. Secondo la rilevazione di Des Moines Register, invece, il presidente staccherebbe di 5 punti l’avversario in Iowa. Mentre per il «poll» di Tampa Bay Times/Bay News 9/Miami Herald il repubblicano sarebbe in testa di 6 punti in Florida. In Ohio, probabile campo della battaglia decisiva, Obama ha un vantaggio del 2%, secondo Columbus Dispatch.

 

Un’idea più compiuta della situazione è fornita dalla media delle rilevazioni per i singoli Stati indecisi fatta da RealClearPolitics, secondo cui Obama sarebbe in testa, ma con una leggera flessione, in Ohio (+2,8%), Wisconsin (+4,2%), Colorado (+0,6%) Iowa (+2,5%), Nevada (+2,8%), New Hampshire (+1,5%), mentre in Pennsylvania e Michigan il vantaggio si sarebbe ridotto a +3,9%. Romney conduce invece di 1,4 punti in Florida e di 3,8 punti in Carolina del Nord. In Virginia il vantaggio del repubblicano si sarebbe assottigliato allo 0,3%. Se così fosse, Obama avrebbe 290 grandi elettori a fronte dei 248 di Romney, con uno «spread» di 42 punti. In realtà la mappatura elettorale, al netto dei «Toss Up», i collegi con pari possibilità, assegnerebbe ad Obama 201 grandi elettori tra feudi democratici e stati tendenti verso il presidente, e a Romney, con lo stesso criterio, 191 grandi elettori. Lo «spread» sarebbe così ridotto a 10 punti con 146 grandi elettori degli «swing State», per buona parte potenzialmente in gioco.

 

 

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