Gli Ultimi ricorsi al Tar, poi si va alle urne

Schivato - per ora - il rinvio, bocciata la lista del Pdl, restano due scogli prima del voto del 28 e 29 marzo: due ricorsi al Tar, uno del Partito Liberale e l`altro di «Rete Liberaò» guidata da Vittorio Sgarbi. Il Pli, rappresentato in Regione da Antonietta Brancati, si è «agganciato» proprio alla riammissione di Sgarbi: «Visto che si tratta di elezioni anticipate spiega la Brancati - potevamo raccogliere un numero inferiore di firme. E, se lo avessimo saputo, ci saremmo presentati anche noi. L`errore dipende dalla Regione, vogliamo la riapertura dei termini per la presentazione delle liste». L`effetto sarebbe rivoluzionario: si ricomincerebbe tutto da capo, il voto sarebbe spostato e anche il Pdl potrebbe rientrare. Ipotesi, comunque, che viene ritenuta poco credibile anche all`interno del centrodestra. Oggi, comunque, sarà il Tar a pronunciarsi sulla questione. E il tribunale amministrativo dovrà decidere anche sul ricorso di Sgarbi, contro la decisione della Regione di non rinviare le elezioni sulla base del decreto legge del governo: «Abbiamo diritto - dice Diego Volpe Pasini, consulente di Sgarbi per le vicende politiche - alla parità di campagna elettorale, al di là delle mere questioni di affissione dei manifesti elettorali. II decreto, poi, potrebbe non essere convertito e questo rischierebbe di annullare le elezioni». Esterino Montino, in realtà, ha in mente una soluzione: se vince il centrosinistra, la giunta varerà un provvedimento per salvare «gli effetti» delle decisioni prese sulla scorta del decreto legge.
Sul fronte delle due candidate, botta e risposta a distanza tra Emma Bonino e Renata Polverini. Argomento, il nuovo faccia a faccia televisivo (sarebbe stato il terzo consecutivo) saltato perché la Polverini aveva «altri impegni già presi»: «Ha fatto bene a non venire - ha detto la Bonino - tanto la campagna elettorale nel Lazio la sta facendo Berlusconi con le sue telefonate fiume». Il riferimento è all`intervento del premier a «Uno Mattina» dove ha detto che “la Polverini difende la famiglia, la Bonino no”. La candidata del centrodestra replica alla radicale: «Io non mi sono mai assentata dal Lazio, mentre oggi la Bonino è in Piemonte (per un`iniziativa con Mercedes Bresso, ndr). E chi sta con me sa che mi alzo all`alba, sto fuori tutto il giorno, non dormo, non ceno...», la replica. La Polverini - dopo le Fosse Ardeatine - è stata ospite della Comunità ebraica. Due gli impegni assunti col rabbino capo Riccardo Di Segni e col presidente della Comunità Riccardo Pacifici: «Apprezzo molto l`ospedale israelitico e la scuola ebraica». Per la sindacalista, anche un fuoriprogramma. Dopo aver ricevuto in dono delle ciambelline, uscendo dalla Sinagoga è stata «intercettata» dai proprietari di una pasticceria del ghetto: «Ma che fa, prende i dolci della concorrenza?», le hanno detto. E così la Polverini è entrata, acquistando una torta.
La Bonino, invece, ha parlato del futuro: «Incarichi a Pannella? Perché no, ma non credo che vorrà. Ma ho già in mente alcuni nomi per la giunta, mica sono Alice nel paese delle meraviglie».
Mai sentito Marrazzo, gli chiede un cronista? «Mai».
Nicola Zingaretti spinge la Bonino: «In questi ultimi tre giorni tutti si devono sentire mobilitati. La destra sta portando I’ltalia alla fame». Il 31 marzo a Perugia, sarà ascoltato il militante radicale Diego Sabatinelli sui fatti del 27 febbraio.
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