Ufficio condoni, indagati Corsini e Morassut. Alemanno: addebiti infondati, dimissioni respinte

Iscrizione nel registro degli indagati per due assessori, uno in carica, Marco Corsini, l’altro della giunta Veltroni, Roberto Morassut. E per i vertici della Gemma, la società incaricata di smaltire le pratiche dell’Ufficio condoni del Comune di Roma.
Dimissioni immediatamente presentate da Corsini e immediatamente respinte da Alemanno. Solidarietà bipartisan da tutte le forze politiche, agli amministratori messi sotto accusa. L inchiesta della Procura di Roma, condotta dai pm Sergio Colaiocco e Delia Cardia ha scatenato ieri un caso politico. Sul registro degli indagati compare infatti il nome dell’assessore Marco Corsini, con l’ipotesi di reato di corruzione e concussione e quello di Roberto Morassut, iscritto solo per concussione, responsabile dell’urbanistica nella giunta Veltroni. Sott’accusa anche il presidente della Gemma. Renzo Rubeo, e l’amministratore, Roberto Liguori. Anche per loro l’accusa è di concussione.
Ieri mattina gli uomini del nucleo tributario della Finanza si sono presentati negli uffici della società e dell’assessore per acquisire materiale e documenti. È il 2006 quando la Gemma, che dal 2000 ha rapporti con il Campidoglio, vince da «unica concorrente» la gara di appalto per i servizi a supporto dell’Ufficio condono edilizio del comune di Roma: 100 milioni di euro per cinque anni. Già a fine 2006 la società non raggiunge gli obiettivi previsti. I pm citano le cifre fornite dalla stessa amministrazione, un totale di undicimila 602 pratiche nel quadriennio 2006-2009, a fronte delle 60 mila previste. È il 2007 quando l’allora assessore Morassut "rinegozia" i termini dell’accordo tra il Campidoglio e la Gemma. Secondo la procura, Morassut avrebbe accettato da Rubeo e Liguori «indebite utilità, tra le quali, tra l’altro, l’assunzione di personale su sua segnalazione».
Anche Corsini, da gennaio 2009 ad oggi, avrebbe ottenuto da Gemma «indebite utilità», come «personale illegittimamente in servizio presso la sua segreteria». In cambio avrebbe garantito «l’aumento del corrispettivo d’appalto alla Gemma».
Una delibera sfornata sotto Natale che ha garantito alla spa «un aumento del corrispettivo d’appalto di 48 milioni di euro a fronte di un aumento massimo per legge di 18 milioni» per il solo nuovo biennio. Ma per Corsini c’è anche un’altra accusa: tra novembre e dicembre 2009 avrebbe tentato di costringere Paolo Cafaggi, direttore dell’Uce (ufficio condono edilizio) a firmare lo stato di avanzamento lavori alla
Gemma: «minacciando di rimuoverlo dall’incarico». Gemma non avrebbe rispettato il contratto e non sarebbe stata neppure in regola con le posizioni Inps. Così al «fermo rifiuto di Cafaggi» sarebbe davvero seguita la rimozione del funzionario dall’incarico e il trasferimento al segretariato generale.
«Sono convinto che Corsini e Morassut siano completamente estranei agli addebiti che vengono ipotizzati per loro commenta il sindaco Gianni Alemanno, che ha immediatamente respinto le dimissioni presentate dall’assessore all’Urbanistica. Ho fiducia nel lavoro della magistratura, per questo credo che l’inchiesta si chiuderà al più presto, confermando la loro completa estraneità ai fatti». E su Corsini, Alemanno aggiunge: «Mi pare evidente che tutto il suo operato è stato proteso a fare gli interessi dell’amministrazione e della città per chiudere una vicenda annosa come quella del condono». «Sono assolutamente sereno - dice l’attuale assessore all’Urbanistica - Ho fiducia nella magistratura e sono a disposizione per dimostrare l’inconsistenza di questi fatti e la correttezza dell’operato mio e dell’amministrazione. Ho immediatamente messo a disposizione del sindaco il mio mandato, sicuro che le sue valutazioni saranno le migliori per l’interesse della città». Sereno anche Morassut: «Sono convinto
che i magistrati stanno operando con scrupolo e linearità - dice il parlamentare del Pd - Per le vicende specifiche che vengono sollevate chiarirò quanto prima la mia posizione consapevole. che per quanto riguarda la materia del condono, nel periodo in cui me ne sono occupato, l’amministrazione comunale non ha mai avuto nè incertezze nè debolezze».
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