Tunisia al voto, per Ben Ali ennesimo plebiscito

Con previsioni che non lasciano spazio a sorprese, si sono svolte in Tunisia le elezioni presidenziali. I 4,3 milioni di elettori (su una popolazione di dieci milioni) sono stati chiamati a scegliere fra quattro candidati, ma nessuno azzarda dubbi sulla quinta riconferma del presidente Zine El Abidine Ben Ali, che governa il paese da 22 anni. E’ favoritissimo, come il suo partito il Raggruppamento costituzionale democratico (Rcd). Si è votata infatti anche per il rinnovo del parlamento.
Contro Ben Ali, 73 anni, sono schierati avversari poco noti al grande pubblico. La principale forza di opposizione, il Partito progressista democratico (Pdp), ha esortato al boicottaggio dopo essere stato escluso da 17 distretti. Gli avversari di Ben Ali sono: Ahmed Inoubli,51 anni, dell’Unione democratica (Udu, sette deputati, nazionalista); Mohamed Bouchiha, 61 anni, del Partito dell’Unità popolare (Pup, 11 deputati centro) e Ahmed Brahim, 63 anni, del partito di sinistra Ettajdid (tre deputati).
I seggi si sono chiusi alle 18, ma i primi risultati sono attesi per oggi. L’età del voto è stata abbassata in queste elezioni da 20 a 18 anni.
Per la legge tunisina il nuovo numero di elettori determina un aumento dei seggi che passano da 189 a 214. Di questi 161 verranno determinati con il meccanismo maggioritario i restanti con il proporzionale. Il 25 per cento dei seggi viene riservato all’opposizione.
Ben Ali accompagnato dalla moglie Leila, molto presente nella campagna elettorale, ha votato a metà giornata nei pressi del palazzo presidenziale di Cartagine. Forse l’ultimo mandato, secondo la modifica costituzionale che nel 2002 ha stabilito a 75 l’età massima per i candidati. È arrivato alla guida del paese il 7 novembre del 1987, il giorno del Cambiamento, dopo che un gruppo di medici ha messo fuori gioco il padre dell’indipendenza Habib Bourghiba dichiarandolo incapace di intendere e di volere.
Dopo tre scrutini al 99 per cento, nel 2004 è stato eletto con il 94,48 dei voti e il suo partito ha governato con una maggioranza schiacciante, 152 deputati contro i 37 dell’opposizione. In questo scrutinio dovrà raggiungere i 161 seggi (su 214).
Alcune critiche all’estero sullo spazio dato all’opposizione e sul rispetto dei diritti umani hanno fatto infuriare il presidente che in un discorso pronunciato sabato sera ha accusato «un piccolo gruppo di tunisini» di non «rispettare il carattere sacro della patria e la sua integrità».
Secondo Ben Ali «vi sono alcuni che non provano alcun imbarazzo a ricorrere all’estero per far campagna contro il loro Paese spingendo la loro audacia sino ad affermazioni false a giornalisti stranieri per mettere in dubbio il risultato delle elezioni e anche lo spoglio dei voti».
© 2009 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati
SU
- Login to post comments