Truffa e abuso d'ufficio via all'inchiesta su Affittopoli

Dalla Rassegna stampa

Abuso d'ufficio e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Sono le ipotesi di reato per cui il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha aperto un fascicolo d'inchiesta, affidandolo al pm Maurizio Romanelli. L'intenzione della procura è fare luce sull'intreccio di sconti e favori che ha dato vita alla nuova Affittopoli milanese. Le indagini, al momento senza iscritti sul registro degli indagati, non riguardano solo il Pio Albergo Trivulzio, dove la presenza di politici e potenti è più vistosa, ma anche il Policlinico, l'ente di assistenza Golgi Redaelli e Aler, la società pubblica che gestisce l'edilizia popolare a Milano. A portare all'apertura dell'indagine, avvenuta ufficialmente ieri mattina, è stato anche un esposto presentato in procura, sembra da persone non legate alla politica. Le indagini sono condotte dalla guardia di finanza, come anche quelle dell'inchiesta parallela avviata nelle scorse settimane dalla corte dei Conti, che vuole individuare il possibile danno erariale per i mancati introiti degli affitti. I pm hanno preso contatto con i colleghi della magistratura contabile e le due inchieste, fanno sapere dalla procura, «procedono in completo accordo istituzionale».
Oggi al Trivulzio si insedia il commissario Emilio Triaca. E mentre il Pd chiede al sindaco Letizia Moratti di «presentarsi in consiglio comunale e chiarire perché Palazzo Marino non abbia vigilato sui patrimoni immobiliari pubblici», ieri davanti al Trivulzio si è presentato il leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro, per un presidio di protesta. L'ex pm di Mani pulite, l9 anni dopo lo scoppio dell'inchiesta nata proprio dalle tangenti dell'ex presidente del Trivulzio Mario Chiesa, è tornato di fronte alla sede dell'ente di assistenza per denunciare che «l'enorme scandalo degli affitti e della vendita delle case non è che l'inizio, e la necessità ora è andare a fondo nel sistema degli appalti». E su Affittopoli intervengono anche i Radicali. Il segretario Mario Staderini tiene a precisare che «tutti i partiti e i sindacati sono coinvolti nel sistema degli affitti di comodo e della svendita di appartamenti tranne noi». Se poi ci saranno responsabilità penali da parte di politici, sarà l'eventuale processo a dirlo.
Secondo l'impostazione della procura, l'ipotesi di truffa potrebbe configurarsi nel caso in cui gli appartamenti siano stati concessi in affitto a prezzi più bassi del dovuto, in cambio di lavori di ristrutturazione a carico dell'inquilino che non sono poi stati eseguiti. Quanto all'abuso di ufficio, è ipotizzabile nel caso in cui si dimostri che gli amministratori dei patrimoni hanno favorito in modo irregolare gli inquilini nelle assegnazioni delle case, o i compratori negli acquisti. Di certo, le indagini non interesseranno le compravendite e le operazioni immobiliari precedenti al periodo di prescrizione dei reati che si contestano.

© 2011 La Repubblica. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK