Troppi campanilismi, la riorganizzazione non c’entra con la crisi attuale

Dalla Rassegna stampa

L’intervista/ Silvio Viale ginecoloco e esponente del Partito Radicale

SILVIO Viale, lei scrive che sul tema dell’emergenza dei pronto soccorso il Movimento 5 stelle ha un atteggiamento “sciovinista campanilista”. Ci può spiegare?

«Leggo che una consigliera regionale pentastellata, dipendente di un ospedale, interviene quasi ogni giorno teorizzando responsabilità che non credo possano essere attribuite alla riorganizzazione. Vorrei vedere qual era la situazione lo scorso anno, in momenti di punta come quelli di questi giorni. Mi chiedo cosa accadrebbe se fosse un consigliere di un altro partito a fare questi interventi come dipendente dell’Asl».

Le pare che gli allarmi di questi giorni siano esagerati?

«Io dico che la situazione di questi giorni è eccezionale. Penso che gli interventi che arrivano dalla Valle di Susa siano strumentali. La consigliera Batzella si comporta come una Giovanna d’Arco della sanità, ma un operatore sa bene che le scelte regionali sull’ospedale non hanno nulla a che fare con l’emergenza. Nel suo ruolo non dovrebbe sfruttare la situazione ma avere una visione più ampia, che vada oltre at- teggiamenti campanilisti».

Lei fa il ginecologo, noto per essere piuttosto attivo. In questi giorni si parla molto di turni insopportabili di infermieri e sanitari. Concorda?

«Siamo realisti. Nel mio ultimo turno in pronto soccorso, in dodici ore, ho visto e valutato 74 pazienti. Da solo. A questo sommiamo pure numerose telefonate per consulenze telefoniche che mi sono state passate dal centralino. Peraltro aggiungo che da quando lavoro negli ospedali, la richiesta di turni di 12 ore, soprattutto nelle strutture più piccole, è sempre stata difesa dai medici».

Non è solo il Movimento 5 Stelle ad alzare la voce, le proteste arrivano da molti punti del Piemonte e non è ancora certo che sulla delibera di riorganizzazione non possa arrivare un ricorso. Magari proprio dalla Valle di Susa.

Tutti campanilisti?

«Io vorrei sentire analisi approfondite, capire quali sono i dati della guardia medica, vedere un confronto fra le cifre di dell’affluenza di ieri con quelle degli anni precedenti, avere un riscontro sulla complessità dei casi. Un lavoro serio che parta dai numeri. Invece vedo prevalere sempre atteggiamenti di barricata da localismo esasperato mentre invece è l’interesse della comunità piemontese nel suo complesso a dovere essere tutelata. Solo così il giudizio può essere oggettivo».

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