Tributi Italia sospesa dall'albo dei riscossori

Dalla Rassegna stampa

Adesso che la storia incredibile dell`azienda Tributi Italia sembra volgere all`inevitabile epilogo, e cioè, dopo la sospensione della concessione a esigere i tributi locali, decisa tre giorni fa da Tremonti, anche la revoca della licenza, il pensiero va (oltre che ai 1200 incolpevoli dipendenti che stavano da tre mesi senza stipendio esattamente come gran parte dei comuni "serviti" dall`azienda stavano da mesi e in taluni casi da anni senza ricevere i soldi delle tasse debitamente spremute dalle tasche dei cittadini) a chi e perché ha protetto per anni questi imprenditori. Ovverosia i fratelli Giuseppe e Patrizia Saggese. La prima interrogazione parlamentare che rivelava queste anomalie infatti, chiamiamole così anche se il sindaco di Torino Chiamparino ha parlato di truffa senza mezzi termini, risale a più di un anno fa. Ed era della deputata radicale Rita Bernardini. L`Italia è un paese ossessionato dal fisco, dalle tasse, dall`evasione fiscale e dai riscossori delle imposte. Francamente è incredibile che sì sia aspettato il pianto greco del sindaco di Aprilia che è dovuto andare in tv e farsi intervistare da "La Stampa" per segnalare il dissesto finanziario dei proprio comune, proprio a causa dei fatto che Tributi Italia incassava le tasse per conto dell`amministrazione, ma poi se li teneva nei propri conti correnti, per intervenire. Storie come queste fanno sì che poi in Italia esista solo il ricorso alla magistratura penale per dirimere simili vicende e inevitabilmente i pm adesso mireranno alle protezioni politiche di cui i fratelli Saggese non possono non avere beneficiato in tutti questi anni. Se poi sotto elezioni qualche politico locale o nazionale ci lascerà le penne stavolta faccia il piacere di non gridare al complotto ma di farsi un esame di coscienza: questo tipo di illeciti devono essere prevenuti dalla politica non solo repressi dalla polizia e dalla magistratura. Facciamo un unico esempio: il comune di Foggia. La situazione va avanti da anni, e non si comprende come mai non abbia mai risolto il contratto come invece ha fatto il Comune di Caserta ad inizio 2009. Ora con la sospensione dell`attività di riscossione la Tributi Italia andrà verso il fallimento e difficilmente i comuni creditori che non avevano ancora risolto i contratti vedranno una lira. Se poi su questo tipo di vicende vorrà indagare la Corte dei Conti e, perché no?, la magistratura penale, qualche amministratore di Foggia o di altri enti locali oserà anche urlare alla persecuzione se dovesse arrivargli un avviso di garanzia per concorso in truffa e peculato?

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