Treno sepolto da una frana: nove morti in Alto Adige

Nove morti e ventotto feriti: questo il bilancio del tragico incidente ferroviario avvenuto ieri in Alto Adige, dovuto probabilmente ad una casualità (la rottura di un impianto di irrigazione che ha provocato la fuoriuscita di acqua e quindi la frana) ma che non ha evitato il sorgere di polemiche sul corretto uso idrogeologico del territorio.
Coinvolto il treno regionale R108 della società di trasporti Sad, gestita dalla Provincia autonoma, che è deragliato nella zona di Merano, nel tratto fra Castelbello e Laces, in un punto della val Venosta la linea ferroviaria è fra le più moderne dell`Alto Adige: realizzata su un tracciato preesistente, è stata inaugurata nel 2005 - dove i binari attraversano una stretta gola.
Il convoglio, pieno di pendolari, era partito da Malles alle 8,20 e sarebbe dovuto giungere a Merano alle 9,43. All`origine del disastro una frana che, secondo i primi sopralluoghi dei tecnici, sarebbe stata provocata dalla rottura di un impianto di irrigazione; un`ipotesi, questa, avanzata anche dal direttore della linea ferroviaria, Helmuth Moroder. Rompendosi, l`impianto avrebbe «infradiciato» pesantemente il terreno sottostante, rendendolo instabile fino a farlo franare. I morti sono rimasti intrappolati nel vagone in mezzo alla terra e alla fanghiglia.
«E' una scena agghiacciante, il treno è pieno di terra e di fango. Dobbiamo lavorare con le mani, è una cosa tremenda», ha raccontato un pompiere volontario. Per tutta la giornata i soccorritori hanno lavorato con pale e picconi per entrare e per scavare, recuperando chi era rimasto intrappolato. Uno dei due vagoni è finito in bilico sul greto del fiume Adige. Dieci dei feriti (hanno riportato traumi cranici, traumi al torace, escoriazioni) sono stati portati all`ospedale di Merano, che dista poche decine di chilometri dal posto della disgrazia. Gli altri sono stati smistati negli ospedali di Silandro e di Bolzano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia del deragliamento, si è immediatamente messo in contatto con il prefetto di Bolzano, al quale ha chiesto di essere informato sugli accertamenti in corso e sulla situazione riguardo ai soccorsi, ai feriti e alle vittime. Solidarietà e cordoglio sono stati espressi dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dai presidenti di Camera e Senato.
Per quanto riguarda le cause della sciagura, il capo dei geologi della Provincia di Bolzano, Ludwig Noessing, ha confermato che è stata una frana di 400 metri cubi ad investire il treno, facendolo deragliare. «Data la massa relativamente notevole dello smottamento - ha spiegato - l`impatto ha sviluppato un`energia notevole». La frana aveva la larghezza di 10-1.5 metri. «Si è trattato - ha aggiunto - di una frana di superficie, causata da infiltrazioni d`acqua». Noessing ha pure confermato che all`origine del movimento franoso potrebbe essere stata la rottura di. un tubo per l`irrigazione. A monte infatti - ha precisato - non ci sono corsi d`acqua o invasi. «Una casualità incredibile sembra essere stata all`origine della disgrazia in val Venosta - ha dichiarato il ministro Altero Matteoli - Non sono un tecnico ma appare evidente che la forza che ha agito sui vagoni in transito è stata enorme. Si tratta di una frana di una decina di metri che ha colpito il treno proprio mentre il convoglio stava passando».
Come si è accennato, la disgrazia ha provocato polemiche in sede politica. «Il governo riferisca in Parlamento per fare chiarezza, accertare i fatti e individuare le responsabilità - ha dichiarato Silvia Velo (Pd), vicepresidente della commissione Trasporti della Camera - Per garantire standard quanto più elevati di sicurezza sono necessari la massima attenzione e il massimo rigore nei controlli dei mezzi ferroviari e delle infrastrutture per la salvaguardia dei lavoratori e della cittadinanza e per evitare che tragedie come questa possano ripetersi».
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in commissione Ambiente, ha annunciato un`interrogazione parlamentare: la tragedia è avvenuta in una regione - ha detto - «che risulta tra le maggiormente impegnate nella messa in sicurezza del territorio. Il che dimostra, con ancor maggior drammaticità, l`inadeguatezza di quanto si fa nel nostro Paese per prevenire disastri idrogeologici. Perché le frane oggi si possono prevedere ed è inaccettabile che continuino a morire persone in questo modo».
Per la deputata del Popolo della Libertà Micaela Biancofiore è «importante verificare anche se le società di trasporto locale abbiano la necessaria esperienza per la gestione dei trasporti su rotaia e per la relativa manutenzione».
L`assessore altoatesino ai Trasporti, Thomas Widmann, dal canto suo, ha assicurato che i controlli sulla sicurezza della scarpata erano stati eseguiti un anno fa: «É stata proprio una fatalità. Sarebbe bastato che il treno fosse passato una manciata di secondi prima che la tubatura si rompesse e sarebbero tutti salvi».
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