Tremonti esclude correzioni

Un decreto da varare ai primi di luglio, così da anticipare all’estate la correzione sui conti del 2011 concordata con Bruxelles, accompagnata da un intervento di "manutenzione" sul 2010, per rifinanziare spese previste per l’anno in corso. Il tutto all’interno di una manovra complessiva che - stando al timing previsto dal Consiglio Ecofin di dicembre - dovrà garantire «uno sforzo di bilancio medio pari almeno a o,5 punti percentuali di Pil nel periodo 2010-2012»: 7-8 miliardi per riportare il disavanzo al di sotto del 3% entro il 2012, come concordato con Bruxelles. Per il resto si provvederà con la nuova «legge di stabilità» (la vecchia Finanziaria) che verrà presentata in Parlamento entro il 15 ottobre.
A confermare che sarà questo il prossimo percorso per i conti pubblici (si veda Il Sole 24 Ore del 4 aprile) è il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti intervenuto ieri sera alla trasmissione «Anno zero». Nessuna manovra bis per l’anno in corso - ha precisato Tremonti smentendo alcune indiscrezioni filtrate ieri da fonti parlamentari della maggioranza, che ipotizzavano una correzione sul 2010 di 4-5 miliardi. «Ci siamo impegnati con l’Europa a fare una correzione nel 2011, come la Germania. E per altri sarà una correzione ancora più alta. Lo faremo con la nuova finanziaria triennale, che avrà una manovra di aggiustamento a luglio e poi una finanziaria tabellare senza assalto alla diligenza».
Il nuovo quadro macroeconomico, con l’annessa situazione aggiornata sul fronte dei conti pubblici, è invia di definizione e Tremonti conta di illustrarlo in Consiglio dei ministri tra il 29 e il 30 aprile. Ma sarà soprattutto l’assestamento di bilancio di fine giugno a far luce sull’andamento delle variabili di finanza pubblica per l’anno in corso. I tecnici dell’Economia attendono in particolare il gettito dell’autotassazione, che si annuncia particolarmente ricco, anche perché sarà recuperato in sede di saldo quanto i contribuenti hanno risparmiato in novembre per effetto del taglio di 20 punti dell’acconto (3,7 miliardi).
La buona performance delle entrate servirà almeno in parte a compensare un andamento della spesa corrente che richiederà anche quest’anno grande rigore e fermezza. Per quel che riguarda le missioni internazionali, la somma stanziata in Finanziaria è di 750 milioni, coperta con i proventi dello scudo fiscale al pari di altre norme di spesa che il Governo inserì alla Camera nel maxiemendamento con il quale riscrisse di fatto la Finanziaria.
Manovra bis? «Non ne so nulla», ha commentato a caldo il vice ministro all’Economia, Giuseppe Vegas, mentre l’opposizione insorge, paventa l’arrivo della «stangata estiva» e chiede a Tremonti di illustrare la situazione alla Camere «senza ricorrere a trucchi ed espedienti creativi». Lo stesso Tremonti ha peraltro precisato poco dopo: «Confermo l’impegno della Repubblica italiana ad una correzione del deficit dello 0,5% nel 2011 con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Smentisco le altre voci». Si tratterà del terzo aggiornamento della manovra triennale disposta nell’agosto del 2008. Con l’entrata in vigore della nuova legge sulla contabilità pubblica, scatta peraltro anche il divieto a inserire nella «legge di stabilità» norme di delega «o di carattere ordinamentale e organizzatorio». Le misure per lo sviluppo entrano dunque direttamente nel corpus dei provvedimenti collegati.
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