Tre mosse contro l'evasione

Dalla Rassegna stampa

Nel 2008 in Italia l’evasione fiscale ha raggiunto i 100 miliardi di euro (pari a 300 miliardi di imponibile) mentre il numero dei poveri ha superato gli otto milioni. Si tratta di due realtà tra le più vergognose del nostro Paese. Provo a suggerire alcune azioni per ridurre drasticamente l’evasione e chiedo ai tre candidati alla segreteria del Pd quali sono i loro programmi in merito. Prima azione: rendere chiara ai cittadini l’entità della evasione. Pochi dati per dare un’idea della enormità della evasione fiscale (l’equivalente di almeno tre leggi finanziarie): a) i 300 miliardi di imponibile evaso sono pari a quasi il 20% dell’intero Pil italiano, che è di circa 1.600 miliardi; b) 100 miliardi sono la stessa somma che lo Stato spende per tutto il Servizio Sanitario Nazionale: decine di ospedali, analisi e medicine, un esercito di 700 mila persone impiegate nella Sanità; c) la cifra totale incassata dallo Stato in 30 anni di condoni: 104,5 miliardi; d) con 100 miliardi si potrebbero dare ogni anno 12.500 euro a ciascuno degli 8 milioni di italiani poveri censiti dall’Istat o 26.500 euro a ciascuna famiglia povera. Seconda azione: certezza di pene severe per gli evasori fiscali. Ogni anno l’Agenzia delle Entrate scopre quote significative di evasione (oltre 6 miliardi nel 2007) ma solo una minima parte (meno del 10%) entra effettivamente nelle casse dello Stato o perché l’evasore riesce a figurare nullatenente o a causa tempi lunghissimi della giustizia italiana, delle prescrizioni e dei condoni. Visto che le leggi attuali non consentono una efficace lotta alla evasione, c’è solo un modo per ridurla drasticamente: considerarla come un reato di particolare gravità economica, morale e sociale ed introdurre, con una legge semplice e chiara, pene molto severe, comunque superiori ai due anni, in modo da non consentire il ricorso alla condizionale. L’esperienza di molti Paesi dimostra del resto che la certezza della pena è il migliore alleato del fisco: tra il 2000 e il 2007 negli Stati Uniti sono state arrestate per evasione fiscale 11.700 persone, e la condanna media è stata di 30 mesi. Terza azione: creare una alleanza trasversale contro l’evasione fiscale. Per portare avanti una campagna contro l’evasione fiscale il ruolo fondamentale mi sembra quello della stampa. Ma è altrettanto necessario l’intervento dei politici non proni alla disciplina di partito, degli intellettuali, della Chiesa, spesso in prima linea sul piano delle tematiche sociali. E ci si dovrebbe attendere che le confederazione sindacali, che rappresentano soprattutto i lavoratori dipendenti (circa 18 milioni a fronte dei 6 milioni di lavoratori autonomi) e dunque dei contribuenti, dedichino uno sciopero generale alla vergogna della evasione fiscale.

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