Tre donne per il governo dei tecnici

Dalla Rassegna stampa

Forse esagerano gli studenti a dire che il nuovo consiglio dei ministri sembra piuttosto una riunione della Conferenza dei rettori, ma certo è che nella squadra del Premier Monti, rettori e professori abbondano. A cominciare proprio dal nuovo Presidente del Consiglio, rettore della prestigiosa Bocconi dal 1989 al 1994 e successivamente Presidente della stessa. Due Magnifici sono stati scelti per guidare invece i dicasteri della Cultura e dell'Istruzione, Lorenzo Ornaghi e Francesco Profumo. Abito scuro e colori sobri per le donne: nel Salone delle Feste al Quirinale il nuovo governo Monti ha prestato ieri giuramento con una cerimonia solenne davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 117 ministri, cinque senza portafoglio, tre le donne hanno pronunciato la formula di rito firmando per accettazione il decreto di nomina che subito dopo viene, come di consueto, controfirmato dal capo dello Stato. Una cosa su tutte salta agli occhi: se il governo Berlusoni veniva spesso tacciato di aver arruolato giovani e "inesperte" ministre, nel governo Monti non può passare inosservata l'età media dei prescelti che è di circa 63 anni. L'Aula del Senato, intanto, è stata convocata per oggi alle 13 per le comunicazioni del presidente del Consiglio. Seguirà il voto di fiducia. Poi sarà la volta della Camera. Entro domani il nuovo esecutivo sarà operativo. E così, mentre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine della cerimonia di giuramento del governo Monti ha messo in risalto come già ci siano molti segnali positivi di fiducia da parte dell'Europa, dal mondo politico, quello vero e messo a margine, si levano i primi commenti. Resta confermato l'appoggio di tutti i partiti, tranne la Lega, passata all'opposizione. Il professore bocconiano ha inoltre incassato la disponibilità di parti sociali e imprese per un programma di rigore che rilanci la crescita e traghetti il Paese fuori dalla crisi. Il nuovo esecutivo sembra per ora incassare il plauso bipartisan: "Indubbiamente una lista di ministri di alto livello qualitativo. Dalla prossima setti mana in poi vedremo cosa farà il governo all'opera" dice il capogruppo del Pdl alla Camera Cicchitto. "Per i tempi, le modalità e la qualità delle persone era impensabile immaginare di meglio" commenta il capogruppo del Pd alla Camera Franceschini e il segretario democrat Bersani esprime "grande soddisfazione per la qualità della squadra scelta da Monti. Ora ci sono i presupposti per ricominciare a ricostruire il Paese", mentre il segretario dell'Udc Cesa parla di un "governo autorevole": "Il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Mario Monti hanno fatto una grande squadra, composta da servitori dello Stato, in grado di servire al meglio al Paese" conclude. Da Monti nessun accenno al programma: no comment, per il momento, su riforma delle pensioni e patrimoniale. Interpellato sulle misure in questione, ha risposto che il Quirinale non è la sede per rispondere. Poi, a Montecitorio, il colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini. All'uscita è stato salutato da una piccola folla in piazza e si è fermato a stringere le mani e scambiare qualche parola con i presenti, che gli hanno riservato un applauso. "Ci pensi lei presidente", gli ha detto uno degli astanti. "Certo che ci devo pensare, sono qui per questo", ha chiosato il nuovo premier. Il primo appuntamento ufficiale a Bruxelles per Mario Monti, salvo decisioni in altro senso, sarà la riunione dei ministri economici della zona Euro (Eurogruppo) previsto il 29 novembre, a cui seguirà l'Ecofin (riunione dei ministri a 27) il 30. Monti, nella sua veste di responsabile dell'Economia, si troverà ad affrontare una riunione da protagonista, perché in quell'occasione è attesa la presentazione da parte del commissario agli Affari economici Olli Rehn proprio del primo rapporto sull'Italia. Steso sulla base dei primi rilievi degli ispettori Ue-Bce che sono ancora a Roma, e delle risposte al questionario di Bruxelles inviate dall'ex ministro Tremonti, il rapporto sarà illustrato da Rehn a tutti i ministri della zona Euro. Ad ogni modo, per quanto possa essere ampia la maggioranza dell'esordio, già alla vigilia circola in Parlamento la domanda: quanto dureranno le larghe intese? "La luna di miele finirà presto", pronostica amara Emma Bonino, facendo riferimento alla situazione complessiva.

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