Trasparenza Martedì on line i redditi dei ministri (finalmente)

Bisognerà aspettare martedì 21 febbraio, novantacinquesimo giorno clan' insediamento del governo Monti, per conoscere le dichiarazioni patrimoniali di ministri e sottosegretari. Così ha deciso ieri palazzo Chigi, annunciando che i redditi dei componenti del governo verranno pubblicati sui sin istituzionali. L'appello alla trasparenza, d'altronde, è stato lanciato da parecchie settimane. Ma Monti e i suoi hanno preferito prendersi tutto il tempo a disposizione. E anche per quelli che - come il sottosegretario Antonio Catricalà - hanno depositato in anticipo i dati sul patrimonio, sulle incompatibilità e sui conflitti di interessi, le informazioni sono rimaste coperte da segreto perché non si volevano penalizzare i ministri più reticenti. La scelta di pubblicare on line le dichiarazioni, comunque, è un buon segnale. Se non avessero accettato all'opzione "informatica" (che non è obbligatoria) non avremmo potuto saputo nulla fino a fine marzo, quando solitamente viene pubblicato il Bollettino delle dichiarazioni patrimoniali della Camera e del Senato. Lo stesso vale per i parlamentari: solo 224 parlamentari su 945, praticamente uno su quattro, ha scelto di pubblicare sui siti istituzionali le informazioni sul proprio patrimonio. La maggior parte preferisce consegnare solo il cartaceo, con la speranza che saranno pochi i cittadini che andranno a consultare le scartoffie al Servizio Anagrafe Patrimoniale in corso Rinascimento a Roma. I Radicali da tempo conducono una battaglia per rendere obbligatoria la trasparenza on line. Finora hanno ottenuto solo la promessa di costituire un gruppo di lavoro ad hoc per occuparsi di questi temi. Ieri il premier però ha voluto rassicurare su un altro aspetto: la corruzione. "Siamo al lavoro, la corruzione è un fenomeno che è legato soprattutto alla mancanza di trasparenza e alla collusione".
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