Tragedie in cella

Nei primi dieci giorni dell’anno sono morti 5 detenuti di età compresa tra i 28 e i 35 anni: quattro decessi sono stati causati da "infarto", il quinto è stato un suicidio per impiccagione. Nel nostro paese i detenuti muoiono con una frequenza 20 volte maggiore rispetto ai loro coetanei liberi. Ad aggiornare la tragica contabilità è l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, formato da Radicali Italiani, "Il Detenuto Ignoto", "Antigone" "A Buon Diritto", "Radiocarcere" e "Ristretti Orizzonti". "Per ‘cause naturali’ - spiegano i responsabili dell’Osservatorio - in assenza di indagini più approfondite (in tre casi su 4 non è stata disposta l’autopsia), si intende semplicemente che il cuore di queste persone si è fermato. Lo scorso anno per ‘cause naturali’ sono morti 107 detenuti, la loro età media era di 39 anni: 73 casi sono stati archiviati senza alcuna ulteriore indagine, dopo che dalle ispezioni cadaveriche non erano risultati segni di violenza e classificati come ‘decessi causati da malattia’. Nei restanti 34 casi è stata avviata un’inchiesta giudiziaria, con ipotesi di reato di varia gravità (dalla omissione di atti d’ufficio all’omicidio colposo) a carico di operatori sanitari e penitenziari, ma finora soltanto 7 procedimenti si sono conclusi e tutti con un ‘non luogo a procedere’”.
Numerose le cause di questa situazione: la popolazione detenuta “è mediamente meno in salute di quella libera” ; "la detenzione causa di per sé un aumento dei fattori di rischio per quanto riguarda le malattie nervose, cardiocircolatorie, infettive e respiratorie"; "la condizione di vita nelle celle caratterizzata da sovraffollamento, precarie condizioni igieniche, sedentarietà forzata, aggiunge ulteriori elementi patogeni". Senza dimenticare "che negli ultimi anni c’e’ stata una notevole riduzione delle risorse economiche destinate al sistema: complessivamente dal 2008 al 2010 i ‘tagli’ sono stati del 30% e, visto che gli stipendi per il personale penitenziario non possono essere ridotti, i risparmi hanno riguardato la manutenzione e la pulizia dei fabbricati, ma anche il mantenimento e l’assistenza sanitaria dei detenuti".
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