Tradizioni Rai

Avevamo già scritto del caso Agrodolce, la fiction voluta da Gianni Minoli (Rai) e che è stata interrotta per indecifrabili pasticci dopo esser stata imbottita di amichette e di parenti: un disastro da 70 milioni di euro (altro che sprechi della politica) e che peraltro ha buttato sul lastrico aziende e dipendenti. Non bastasse, si è aggiunto un tassello: il vice-Minoli Ruggero Miti, ex responsabile Rai per Agrodolce, ha raccontato: «Quando le produzioni vanno in Sicilia, devi sottostare alle regole legate alle tradizioni dell'Isola: non puoi sceglierti liberamente le comparse che vuoi tu, c'è qualcuno che te le porta». Un'offerta che non si poteva rifiutare, evidentemente: tuttavia «io ho chiamato Josi - il produttore, ndr - e lui mi fatto una scenata incredibile, dicendo che lui "rapporti con mafiosi non voleva averne, mai e poi mai”».
Come a dire: la Rai con certa gente avrebbe anche lavorato, ma questo produttore si è messo in mezzo. Ora: abbiamo inteso bene? Sono trascorsi dieci giorni da queste incredibili parole, più svariati articoli e un paio di interpellanze parlamentari: ma nessuno ha smentito o rettificato. Tantomeno quel Gianni Minoli che è noto come ex direttore di Rai Educational e non di una tabaccheria. Ma siamo fiduciosi. Aspettiamo.
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