Tra sciopero della fame e incontri. "A Marzo tre giorni nelle periferie"

Dalla Rassegna stampa

Divisa fra lo sciopero della fame e della sete («per il ripristino della legalità in questa campagna elettorale») e le convulse trattative per la formazione dei listino, Emma Bonino ieri ha anche portato avanti la sua campagna elettorale da candidata alla presidenza della Regione Lazio. In serata ha incontrato i rappresentanti dell`Unione delle borgate, Consorzio periferie di Roma e Anacipa. E ha annunciato: a marzo farò un tour di tre giorni nelle periferie romane, in quadranti differenti.
In mattinata, invece, aveva parlato con i rappresentanti di Confagricoltura a cui, Emma Bonino, ha illustrato la sua ricetta: «Meno burocrazia e più semplificazione procedurale, maggiore coinvolgimento dell'Europa e scoperta di nuovi mercati soprattutto nel Mediterraneo. Legalità, trasparenza e semplificazione è quanto tutti mi chiedono per far saltare vecchie incrostazioni».
Ma il grande punto interrogativo della giornata di ieri era quello sull`epilogo dello sciopero della fame e della sete, addirittura un possibile ritiro dalla competizione Emma Bonino ha rassicurato tutti sul suo blog: non mi ritiro. «Voglio dire chiaramente che la mia candidatura alla Regione Lazio non è a rischio, voglio tranquillizzare tutti. Io non voglio alzare bandiera bianca voglio alzare la bandiera della democrazia infangata. E' questo il senso profondo della mia battaglia, contro l'illegalità nelle procedure per firmare le liste delle regionali. lo sono convinta che possiamo vincere. Abbiamo il più bel programma elettorale, il più innovativo, il più onesto e meno propagandistico. Ma non basterà se il contesto è spappolato come questo rischiamo di avere belle idee e non farci niente». Ha aggiunto: «Quando prendo degli impegni, li mantengo. E non è vero che sto consegnando la vittoria alla destra. Anzi: ritengo che molti cittadini per bene, che pure esistono nel centro e nel centrodestra, possono sentire questa battaglia anche come cosa loro. Bisogna fare tesoro di questi cittadini. La sete di legalità è diffusa: va chiamata a raccolta»
 

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