Tra i resti di Sant'Apollinare dente e ossa di 30/40 anni fa

Dalla Rassegna stampa

Una decina di ossa e una mandibola, con un dente attaccato, databili secondo una prima ricognizione tra i 30 e i 40 anni fa. E che, quindi, non si può escludere siano appartenuti a Emanuela Orlandi, la figlia del messo papale scomparsa nel giugno 1983, o a Mirella Gregori, l'altra ragazza sparita a Roma un mese prima. Sono i reperti-chiave, sottoposti in questi giorni agli esami del Dna, per risolvere i misteri di Sant'Apollinare, dove il 14 maggio è stata aperta la tomba del boss De Pedis. L'ex rettore, Piero Vergari, è indagato per concorso in sequestro di persona.

Ieri alla Camera è intervenuto sulla vicenda, a inizio seduta, il deputato pd Marco Beltrandi: «Sarebbe di una gravità senza precedenti che in una basilica ci possano essere resti di persone, non si sa chi, morte da pochi anni». In serata il sindaco, Gianni Alemanno, ha ricevuto Pietro Orlandi, il fratello, che per domenica prossima ha organizzato una «marcia per la verità» dal Campidoglio a piazza San Pietro, all'ora dell'Angelus. Alemanno ha espresso solidarietà alla famiglia e annunciato che alle 9.30 srotolerà una gigantografia di Emanuela (foto) in piazza del Campidoglio. Saranno presenti anche l'ex sindaco Veltroni, il presidente della Provincia Zingaretti, i volontari di «Libera», comitati civici e semplici cittadini da ogni parte d'Italia.

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