Il toto-nomi: Saccomanni all'Economia, in pista anche Bini-Smaghi

Dalla Rassegna stampa

Mario Monti, nominato ieri senatore a vita, sembra destinato ad occupare la prima e più importante casella del nuovo governo che potrebbe prendere quota domenica sera. Le altre caselle del nuovo esecutivo sono ancora tutte da assegnare e il primo rebus da risolvere sarà quello della natura, tecnica o politica del nuovo governo. La nomina a senatore a vita dà a Monti un imprimatur politico al nuovo governo, ma né il Pd né il Pdl o l'Udc intendono scoprire le carte prima dell'incarico anche se le riunioni dei gruppi sono proseguite sino a notte tarda.

Sembra però certo che la casella più delicata e sensibile all'umore del mercati, ovvero quella di ministro dell'Economia, sarà appannaggio di un tecnico. Tra i nomi più accreditati quello di Fabrizio Saccomanni, attuale direttore generale della Banca d'Italia che per settimane è stato in pole position per la nomina a Governatore di palazzo Koch. In alternativa, sempre per la poltrona di via XX Settembre, Lorenzo Bini Smaghi. Anche l'attuale membro del board della Bce è stato in lizza per sostituire Mario Draghi in Bankitalia.

Mettere in piedi un governo di soli ministri tecnici è un problema per il Pdl e non solo perché figure di rilievo e squisitamente tecniche scarseggino, ma anche perché molti ministri dell'attuale governo, che più si sono spesi per convincere il Cavaliere ad accettare un nuovo governo, sperano di farne parte. I boatos di via dell'Umiltà segnalano in forte pressing i ministri di Liberamente, la componente del Pdl vicina all'attuale ministro degli Esteri. Frattini aspira a restare insieme al ministro Raffaele Fitto. A palazzo Grazioli si preferirebbe lasciare a Nitto Palma la delicata delega alla Giustizia. In alternativa crescono le quotazioni di Maurizio Lupi, attuale vicecapogruppo del Pdl che già nel 2008 sperava in un dicastero. Un posto, forse per Matteoli, potrebbe finire alla componente degli ex An che sono sul piede di guerra sin da ieri pomeriggio e che dicono di vantano trenta tra deputati e senatori. Una quota del nuovo governo potrebbe essere destinata anche alla componente di Claudio Scajola che ieri mattina ha schierato i suoi in favore del governo tecnico. La pattuglia di «indisponibili» di Antonione e Sardelli, che oggi si costituiranno in componente in vista delle consultazioni e che hanno contribuito non poco a mettere in difficoltà il governo, avranno posti da vice e sottosegretari.

Una garanzia per Berlusconi è anche la permanenza di Gianni Letta nel ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Nel Pd la linea ufficiale è quella di «attendere l'incarico prima di, parlare di nomi», ma nel partito di Bersani la discussione è cominciata anche se il partito sembra più orientato a spendere tecnici e non politici. In pole position c'è l'attuale vicesegretario del Pd Enrico Letta, il professore Giuliano Amato, l'attuale presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini e il vicepresidente del Senato Emma Bonino.

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