Torino, contro Fassino il Pdl punta su una donna

L'alba del giorno dopo per il Partito democratico a Torino ha un sapore inaspettatamente dolce. La vittoria di Piero Fassino alle primarie, netta in termini di consenso (ha ottenuto il 55,2% delle preferenze contro il 27,3% di Davide Gariglio), ha avuto l'effetto di una scossa all'interno del centrosinistra dopo gli esiti tanto discussi delle consultazioni di Milano e Napoli. E l'affluenza record alle urne - quasi 53 mila votanti - ha rilanciato il ruolo della competizione elettorale, tanto da strappare all'ex premier Romano Prodi un eloquente: «Belle le primarie di Torino e bravo a chi le ha vinte».
Anche Fassino insiste sull'importanza della votazione, che giudica «un risultato straordinario»: «Da Torino è venuto un segnale di valore nazionale, la dimostrazione che in Italia qualcosa sta cambiando». «Il voto dà respiro al centrosinistra e al Pd spiega l'ex leader Ds -. C'è una connessione ideale tra la manifestazione del 13 febbraio ("Se non ora quando", che ha fatto scendere in piazza a Torino 100 mila persone, ndr) e le primarie di ieri, perché pur essendo eventi diversi sono mossi dalla stessa passione politica e dalla stessa tensione». Ora, l'attenzione di Fassino è concentrata sul voto del 15 maggio, con l'obiettivo di «consolidare l'alleanza di centrosinistra che ha retto il governo della città negli ultimi cinque anni», ma cercando anche «convergenze programmatiche» sia con la Federazione della sinistra sia con il terzo polo. Un punto a parte nel discorso lo meritano le donne: Fassino promette che il 50% della sua giunta sarà «rosa». Ma forse sarà proprio una donna di centrodestra a contendergli la poltrona di sindaco. il «candidato di spessore», auspicato in un'intervista al Corriere dall'ex manager del Lingotto Carlo Callieri, secondo indiscrezioni potrebbe essere l'assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, 40 anni. La riserva sul nome dell'avversario di Fassino verrà sciolta sabato, dopo un summit con i vertici nazionali. Ma il vicecoordinatore vicario del Pdl Agostino Ghiglia ammette: «Siamo rimasti in corsa in tre: io, la Bonino e Michele Coppola». E preannuncia: «Credo si debba dare l'idea di una scelta alternativa, anche estetica, innovativa, più giovane, vincente».
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