Titanic

Dalla Rassegna stampa

Quando il gatto non c'è i topi ballano?
Berlusconi non aveva ancora messo piede sulla scaletta dell'aereo per Cannes che già alla Camera i movimenti tradivano nuovi complotti in corso. Persino Scilipoti si è messo sul mercato: "Potrei votare sì come potrei votare no...". Tempi duri per Verdini.

Stracquadanio o straguadagno?
È stato l'indiscusso protagonista dei conciliaboli parlamentari fin dalla prima mattina, quando gli echi della sua intemerata notturna davanti all'hotel Hassler di Trinità dei Monti (una telecamera sfasciata causa domanda scomoda davanti al quartier generale complottardo) sono arrivati sui divani rossi del Transatlantico come la ghiottoneria di giornata. Stracquadanio, proprio lui, il signor Predellino, il più fedele gendarme del Cavaliere, sarebbe stato il primo a saltare giù dal Titanic. Ma agli altri non è piaciuto. "Oh, non è che fa finta, come al solito, di stare con noi - ecco la frase che girava l'altra notte - poi spiffera tutto al Cavaliere? Non abbiamo bisogno di spie!") ma lui, con il gesto della telecamera gettata a terra avrebbe, in qualche modo, garantito fedeltà. Certo, dicevano ieri alla Camera alcuni suoi (ex?) colleghi pidiellini di sicura fede, Stracquadanio è soprannominato "Straguadagno, e non a caso... anche ora si sarà garantito qualche sostanzioso tornaconto personale... i Radicali, d'altra parte, insegnano..."

La crisi non mette in crisi la maratona di New York
"Secondo me trovano la scusa di restare là così si tolgono il pensiero e non vedono la fine...". Ragionava ad alta voce, ieri pomeriggio, Guido Crosetto del Pdl commentando le prossime gesta del Montecitorio Running Club, il gruppo di arditi che in barba a ogni scaramanzia domenica 6 novembre correranno la maratona di New York. Verdini non li voleva lasciar partire, visto che martedì 8 il governo si gioca tutto "e se poi qualcuno si fa male, che si fa? Stiamo sul filo e loro vanno a correre...".

Non c'è stato verso. Per Maurizio Lupi, Marcello Di Caterina, Enrico Costa, Valentino Valentini e Paolo Vella e Filippo Saltamartini la maratona vai bene un rischio. Anche quello di una sfuriatona garantita, al ritorno, da Verdini...

Ma chi l'ha scritta 'sta benedetta lettera?
"Ora che i coraggiosi (si fa per dire!) malpancisti del Pdl della Camera sono venuti allo scoperto, mi auguro che anche quelli poco coraggiosi del Senato facciano altrettanto. In modo che io possa finalmente scoprire e ringraziare chi sia l'autore della famosa lettera di licenziamento di Berlusconi, a me falsamente attribuita". Sono giorni che non ci dorme, il pidiellino Raffaele Lauro, indicato all'onta di aver firmato la lettera "scarlatta" dei traditori.

Brigate Montezemolo al raduno
Pare che i primi due siano stati Giustina Destro e Fabio Gava, raggiunti da una telefonata di Montezemolo subito dopo il gran rifiuto: "Tranquilli, sarete con me". Pare che il "sol dell'avvenire" rosso Ferrari stia allettando parecchi.

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