I tifosi laziali: "Lotito vada via o non votiamo la Polverini"

Dalla Rassegna stampa

Non il buco nella Sanità, non l`emergenza occupazione né tantomeno il problema abitativo.
Altro che confronto sul programma. Nella sfida tra Renata Polverini ed Emma Bonino una fetta
dell`elettorato laziale (in senso calcistico) potrebbe scegliere in base ai risultati sportivi. Una questione che prima ancora che politica è diventata di ordine pubblico. Ieri pomeriggio, a Formello nel centro sportivo della società biancoceleste, i giocatori non si sono potuti allenare dopo che alcune centinaia di tifosi ha rotto i cancelli e ha invaso il campo di gara. Il bilancio degli scontri tra polizia e supporter laziali parla di undici tifosi fermati, tre contusi tra le forze dell`ordine e tre feriti lievi tra i sostenitori biancocelesti. Ma davvero i laziali potrebbero indirizzare il loro voto il 28 marzo in base ai risultati della squadra? È possibile, a dar retta a Repubblica, che ieri sulle pagine romane riportava
così lo stato d`animo della tifoseria: «C`è perfino chi invita a votare contro il centrodestra, alle prossime elezioni regionali, perché Storace favorì Lotito nella corsa alla Lazio». Angelo Mellone, giornalista e saggista di provata fede laziale, vorrebbe dire che è una stupidaggine, ma non ci riesce proprio: «Roma è una città particolare, un unicum da questo punto di vista. Il calcio a Roma è vissuto sette giorni su sette. A cominciare delle radio private che parlano di calcio 24 ore su 24. Così succede che una frase parte come una diceria, la diceria diventa tam tam e il tam tam diventa
opinione pubblica». Quindi potrebbero votare la Bonino per dispetto? «Una diceria che va stoppata.
E` stupida, ma è pericolosa. La curva della Lazio è storicamente di destra. Ricordiamo che nel 1993 apparve in curva Nord uno striscione per Fini sindaco di Roma». Non a caso Mellone nei giorni scorsi sul quotidiano romano Il Tempo ha lanciato un appello al sindaco Alemanno. «Ho chiesto al primo cittadino di attuare una "moral suasion" nei confronti di Lotito». Quella che Mellone definisce "moral suasion" sarebbe un invito non tanto implicito al presidente della Lazio a passare la mano. Una sollecitazione che non è sfuggita a Gianni Alemanno, che ieri ha affrontato l`argomento con i cronisti a margine di un convegno. Polverini boicottata dai tifosi laziali perché Storace appoggiò Lotito? «La Polverini ha una storia a sé ed è espressione di una maggioranza di cui Storace rappresenta solo una minima parte - ha risposto il sindaco, che ha minimizzato le possibili conseguenze politiche - Non credo che si possano fare simili ragionamenti legando politica e calcio, e comunque nei prossimi giorni incontrerò i tifosi per ascoltare le loro richieste, facendomi
garante affinché ci sia un aiuto alla squadra ed attenzione ai loro interessi». Dal punto di vista
sportivo, il primo cittadino è anche tornato sul momento negativo della squadra biancoceleste: «Farò di tutto perché i vertici della Lazio si responsabilizzino, per allontanare lo spettro della retrocessione in serie B. Bisogna stare vicini a tutte le squadre della nostra città che sono in difficoltà, per evitare di averne solo una in serie A». Un intervento che, secondo la Gazzetta dello Sport, ci sarebbe stato anche in merito alla trattativa per ingaggiare il nuovo allenatore, Edy Reja, ex Napoli, attualmente sotto contratto con l`Hajduk di Spalato: «Lotito a mezzanotte ha temuto il peggio e ha incalzato Reja, temendo un suo ripensamento. E a quel punto - ha scritto Maurizio Nicita - sono intervenuti
al telefono anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e addirittura segnali più o meno diretti
sono arrivati dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, a dimostrazione che c`è un interesse politico a una svolta in casa Lazio». Guido De Angelis, storico direttore della rivista Lazialità e conduttore di una trasmissione radiofonica tra le più seguite dai tifosi biancocelesti (tutte le mattine dalle 10 alle 14 Teleradiostereo) spiega così lo stato d`animo della tifoseria: «Noi laziali facciamo i paragoni con la Roma. Nei confronti della società giallorossa c`è stato un interesse enorme, con la presentazione fantasma dello stadio. Il debito enorme che hanno con Unicredit che fine ha
fatto? Perché non se ne parla più? Tutti sanno che è intervenuta la politica». Ma chiedere che i politici facciano andare via Lotito, non è chiedere troppo? «Il tifosto laziale sta passando un momento di grande disperazione. Non ne può più di questo presidente. Nell`ultima conferenza
stampa Lotito parlava come Martin Luther King. Ha tenuto un monologo di due ore dove ha parlato
anche della pace nel mondo. La gente non ne può più di un personaggio così. Sembrava di sentire uncomizio elettorale. Ecco perché l`elettore laziale, storicamente di destra, dice: visto che qualcuno ce l`ha messo li, e parliamo di Storace, come l`avete messo, cercate di levarlo. A costo di votare a sinistra». Michele Plastino conduce da oltre trent`anni "Goal di notte" (su T9), dopo la "Domenica sportiva" e "Novantesimo minuto" la trasmissione sportiva più longeva dell`etere azionale. Il giornalista non ha mai nascosto le sue simpatie (per la Lazio) e politiche. «Tutti sanno che
non ho idee di destra, ma lungi da me l`idea di spingere i laziali con il mio lavoro di comunicazione a votare a sinistra per una sorta di rivalsa ontro Storace che all`epoca appoggiò Lotito». Plastino va oltre: «Non offendiamo l`intelligenza dei tifosi della Lazio. L`idea comune di fondo di questa protesta è un`altra. E cioè che se la politica vuole, qualcosa si muove». Anche il conduttore
di "Goal di notte" cita l`esempio dell`altra sponda del Tevere: «Per la Roma la politica si è mossa. Ma ritenere che adesso la tifoseria di destra debba votare diversamente è squalificante per la cultura delle persone». E la rabbia della tifoseria? In queste ore a Formello la polizia è dovuta intervenire con i lacrimogeni per disperdere i tifosi che avevano fatto irruzione nel campo di allenamento. Plastino si affida a una citazione pasolinana: «L`attuale disamore dei laziali? stato causato dal troppo amore».
Tifoseria storicamente di destra quella della Lazio, ma quando si tratta di colori calcistici, guai a generalizzare troppo facilmente. Come spiega Antonio Cipriani, direttore del quotidiano free press
Dnews, «da sempre» tifoso della Lazio, ma sul fronte politico opposto. «Il fatto che io sia di sinistra, o progressista - spiega Cipriani - o democratico non sfiora neanche minimamente il senso di questa passione antica. Detto questo, non ho amato dall`inizio l`asse politico che ha portato alla nascita della Lazio di Lotito. E capisco come i tifosi di destra possano avere un certo risentimento
per una operazione calcistico-politica che si sta mostrando di corto respiro. Ma non credo che i
destini della politica debbano e possano dipendere dalla sfera di cuoio e dalle bizzarrie di un imprenditore che ritiene di saper tutto e in ogni settore, dagli appalti per le pulizie al calcio».
Anche per Cipriani mischiare passione calcistica e scelta elettorale non ha alcun senso. Distinguere
poi (per il tifoso laziale) quale sia il sacro e quale il profano tra le coppie Polverini-Bonino e Zarate-Rocchi, quello è un altro discorso.

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