"Il Tg Lazio? È Tele Alemanno" Battuti Polverini e Zingaretti

Dalla Rassegna stampa

Sono i dati dell'Osservatorio di Pavia a dare sostanza all'allarme del Pd: «Il Tg Lazio è diventato TeleAlemanno». Il monitoraggio periodico sul pluralismo politico nei telegiornali regionali effettuato per conto della Rai dal 30 marzo al 30 giugno (l'ultimo disponibile) segnala una sproporzione a favore del sindaco di Roma e del Pdl in generale, a scapito di tutti gli altri soggetti e partiti politici. Come non avviene in nessun altra parte d'Italia, nemmeno nella Milano della berlusconiana Letizia Moratti.
L'unica a insidiare il primato dell'inquilino del Campidoglio è la governatrice Renata Polverini, ma solo perché l'ex sindacalista ugl è stata eletta alla Pisana proprio a cavallo del trimestre "misurato" dall'Osservatorio. Se infatti si sommano le sue presenze in veste di candidata del centrodestra ai passaggi come neo-presidente del Lazio, l'attenzione a lei riservata è addirittura maggiore di quella dedicata al primo cittadino. Giustificata, però, dalla campagna elettorale, dalla festa per la vittoria e dalle manovre per la formazione della giunta.
Entrando nel dettaglio, il tempo assegnato al sindaco Alemanno nelle tre edizioni del telegiornale guidato da Nicola Rao ammonta a 70 minuti e 57 secondi, seguito dalla governatrice Polverini con 58,25 minuti, ai quali vanno tuttavia aggiunti i 32 minuti e rotti che l'ex sindacalista s'era già guadagnata come sfidante perla Pisana: impietoso a questo proposito il confronto coni miseri 5,36 minuti dedicati invece alla candidata del centrosinistra Emma Bonino.
Ma è il raffronto con l'altra grande testata regionale, il Tg Lombardia, a rendere il senso della sproporzione: il sindaco di Milano, Letizia Moratti, riesce a ritagliarsi "solo" 44,18 minuti (un terzo di Alemanno) e peggio fa il governatore Roberto Formigoni (34,52 minuti: 24 in meno della Polverini). Nel Lazio, per trovare fra i "soggetti del governo locale" un esponente del centrosinistra bisogna scivolare ai 17,48 minuti del presidente della Provincia Nicola Zingaretti (Pd), per il resto è pressoché un monocolore di assessori pidiellini: quelli della giunta comunale si accaparrano il 15,7% del tempo; quelli regionali il 5; colleghi di Palazzo Valentini uno striminzito 1%.
Per quanto riguarda poi gli esponenti politici che non hanno incarichi né di governo né istituzionali sono sempre i berlusconiani a farla da padrone: totalizzano il 45,4% controi121,8 (meno della metà) de1Pd, l'11,8 dell'Udc, il 6,1 dell'Idv e così via scalando. Fra le coalizioni, complessivamente, il Tg Lazio dedica alle giunte di centrodestra 1'80,5% dello spazio informativo, a quelle di centrosinistra il 15,8, alle altre liste il 3,7. Mentre prendendo in considerazione i singoli esponenti politici senza incarichi di governo o istituzionali il rapporto si fa più ravvicinato: il centrodestra occupa il 50,3% (sempre più della metà), il centrosinistra il 37,8, le altre liste il 3,7. «Lo squilibrio del telegiornale regionale è smaccatamente fuori da qualsiasi parametro di servizio pubblico, è il più sbilanciato d'Italia», denunciano i senatori democratici Riccardo Milana e Vincenzo Vita, annunciando un esposto al Garante per assenza di pluralismo. Un'accusa che il Pd intende ora portare all'esame della Commissione di vigilanza Rai con l'audizione del direttore delle testate regionali, Alberto Maccari, «al fine di segnalare la gigantesca anomalia di un giornalismo che oscilla tra l'essere di parte e l'essere fazioso».

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