Il testamento: cercate i traditori chiedo scusa alla mia famiglia

Dalla Rassegna stampa

Osama bin Laden ha lasciato un testamento che porta la data del 14 dicembre 2001 in cui ordina ai suoi più stretti collaboratori, nel caso in cui venga ucciso, di non proseguire la guerra contro gli infedeli, ma di vendicare la sua morte «purificando le file del movimento e individuando il traditore. Lo scrive nero su bianco il quotidiano egiziano on line el Doustour, che riprende il giornale del Kuwait al Ambaa.

Nel testamento, il mandante delle stragi dell'11 settembre chiede perdono alle mogli e ai suoi 20 figli per averli trascurati come padre.

Nel testo diffuso dal quotidiano del Kuwait Al-Ambaa, Bin laden afferma che «gli ebrei e i cristiani ci hanno sedotto con i loro piaceri di vita e ci hanno invaso coi loro valori materiali, prima ancora dei loro eserciti».

Sempre secondo il quotidiano, Osama chiede ai jihadisti del mondo, a due mesi dall'attacco delle torri gemelle, di «dimenticare il combattimento contro ebrei e i crociati per un certo periodo e di preoccuparsi di purificare le fila dagli agenti, i traditori e gli Ulema che rifiutano la lotta per Dio». Alle donne musulmane Bin Laden chiede di «salvaguardare il proprio pudore». Alle proprie mogli, che lo hanno sostenuto in una vita «piena di mine e di spine» chiede di non risposarsi dopo la sua morte e di prendersi cura dei figli.

Ai figli l'ex terrorista numero 1 al mondo chiede perdono per essere stato poco tempo con loro. «Ho risposto al richiamo della Jihad e ho scelto una strada piena di rischi», scrive Bin Laden che sconsiglia ai figli di lavorare per al Qaida e per i movimenti jihadisti.

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