Testamento biologico a Genova si deposita negli uffici dell'anagrafe

Dalla Rassegna stampa

«E’ il singolo cittadino che deve decidere sul suo fine vita»: applicando questo principio laico Marta Vincenzi, sindaco della città del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha istituito nell’anagrafe un apposito Registro dei testamenti biologici, in attesa della legge nazionale. L’ufficio sarà aperto al pubblico entro la fine di novembre, ogni giorno, compresa la domenica mattina, per consentire a tutti, e a quanto pare le richieste sarebbero già numerose, di depositare con un atto notarile a costo zero (solo l’imposta di bollo da 16 euro) le proprie volontà sui trattamenti medici e sanitari a cui essere sottoposti o meno. «Io stessa depositerò il mio testamento biologico - annuncia la sindaco, che intende promuovere Genova come città dei diritti - , ma lo farà tutta la mia famiglia».
Il testamento, redatto in piena libertà di forma e contenuti, senza alcuna modulistica precostituira, dovrà essere consegnato in busta chiusa e sigillata dall’estensore, accompagnato da due fiduciari, con un documento di identità. L’ufficio farà quindi sottoscrivere una dichiarazione in cui si darà atto della consegna del testamento e della nomina del fiduciario, cioè della persona che potrà ritirare la busta. L’operazione verrà registrata informaticamente. La delibera della giunta ha un valore politico, anche se l’assessore all’anagrafe, Paolo Veardo, esponente dell’area cattolica, ha ribadito di essere un sostenitore della vita. «Noi attiviamo soltanto una procedura nell’ambito delle nostre competenze - tiene a precisare - come prevede la legge, e soprattutto la Costituzione». Il riferimento è agli articoli 13, «La libertà personale è inviolabile», e 32, «La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
L’iniziativa ha già ricevuto il plauso della vedova Welby, dei radicali e dell’Associazione Coscioni. «Nel momento in cui appare evidente che quella in discussione è una legge contro il testamento biologico - dice Alessandro Rosasco, della segreteria nazionale dei radicali - Genova compie un gesto che diventa l’unica opposizione dal ddl Calabrò». «Andrò a depositare il mio testamento» annuncia Bruno La Piccirella, che due anni fa riuscì a far accettare un testamento all’ospedale di San Martino, prima di un intervento chirurgico. E in tema di diritti, ieri il consiglio regionale della Liguria ha varato la legge contro le discriminazioni sessuali, rifacendosi alle varie disposizioni emanate dall’Unione Europea.

© 2009 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK