La terza via

"L’istituto del legittimo impedimento è conforme a Costituzione, la Corte non ha bocciato la legge, ma ne ha interpretato alcuni aspetti". Così Tommaso Edoardo Frosini, docente di Diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma, commenta la sentenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune parti della legge sul legittimo impedimento, facendo salvo l’impianto complessivo. Tra i commi ritoccati, è il terzo dell’articolo 1 a subire la modifica più drastica. Dopo questa sentenza non varrà più il legittimo impedimento a priori del presidente del Consiglio, né dunque il rinvio automatico dell’udienza del processo in cui è imputato: sarà il giudice a valutare di volta in volta la legittimità dell’impedimento addotto. Il premier ogni volta in balia della valutazione di un giudice? "Sì - dice al Foglio Fabrizio Cassella, ordinario di Diritto pubblico all’Università di Torino - ma la magistratura dovrà comunque tener conto delle prerogative del governo, che si trova oggettivamente in una posizione diversa dagli altri cittadini". I quindici giudici della Corte hanno dovuto affrontare l’ennesimo conflitto tra giustizia e politica che, secondo Anna Poggi, docente di Diritto costituzionale all’Università di Torino, "non doveva essere rimesso nelle loro mani. È il Parlamento a dover varare una legge costituzionale. La Corte non avrebbe potuto decidere diversamente: se avesse dichiarato l’incostituzionalità in toto avrebbe sciolto un nodo politico, cosa che non le compete". Per Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte costituzionale, "la via maestra per ristabilire un equilibrio tra i poteri dello stato è la reintroduzione dell’immunità parlamentare". Martedì scorso la Consulta ha anche ammesso la legittimità del quesito referendario proposto dall’Idv proprio su questa legge. Il testo passerà all’esame della Cassazione e poi, eventualmente, sarà oggetto di consultazione popolare ad aprile. "Per il momento la palla è ancora fuori area", dice con una battuta Cassella. Anche se è probabile che, dice Baldassarre, "la Cassazione boccerà il referendum", dato che la legge è stata modificata.
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