Teramo, secondini rivelano pestaggi su detenuto

Dalla Rassegna stampa

In queste giornate già roventi sul tema carcere, l`ennesimo "scandalo" arriva da Teramo, dal carcere dì Castrogno. Un dialogo fra il comandante delle guardie penitenziarie, Giuseppe Luzi, che ha riconosciuto la propria voce, e un suo sottoposto, sembra raccontare un pestaggio all`interno della struttura penitenziaria, una pratica che, stando a quanto si sente nel nastro, sembrerebbe una prassi: «Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto tutto. Un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto...». Il nastro è stato recapitato, in forma anonima, al giornale teramano La Città e la deputata del Pdl Rita Bernardini ha presentato un`interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Alfano per sapere se ritenga di «dover accertare se questi corrispondano al vero e di promuovere un`indagine nel carcere». Alla stessa Bernardini Luzi avrebbe confessato di essere lui l`uomo registrato, giustificandosi così: «Una di quelle voci è mia. Ma non mi riferivo a un pestaggio Ero mosso dalla rabbia e forse ho usato termini forti. In realtà c`era stato solo un richiamo degli agenti ai detenuti dopo un`aggressione da parte di questi ultimi alle guardie». Insomma, l`episodio deve ancora essere chiarito, ma una cosa già è certa: Castrogno, come gran parte delle carceri italiane, vive una situazione al limite. L`istituto potrebbe contenere al massimo 250 detenuti, ne ospita circa 400. Un solo agente per sezione deve sorvegliare, nei turni notturni, anche più di 100 detenuti; un flusso di traduzioni che determina l`esaurimento di tutte le risorse disponibili. Anche su questo fa perno la Uil che insieme a Rita Bernardini ha fatto ieri visita al carcere.

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