La telefonata con insulti batte l’appello dei vescovi

La telefonata con insulti in diretta di Silvio Berlusconi al talk-show di Gad Lerner su La7 consente al Ruby gate di restare alto nell’attenzione della stampa internazionale, persino più dell’intervento del presidente della Cei, il cardinale Bagnasco, che i corrispondenti esteri leggono con attenzione, ma senza deferenza. Dalle cronache della vicenda, dominate dalle ‘ragazze del bunga-bunga’, emergono qua e là personaggi di contorno come Emma Marcecaglia -"l’altra Italia che va a letto presto e che si alza presto per andare a lavorare" è molto piaciuto a Les Echos, Emma Bonino ("L’Italia ha diritto a un premier rispettato", dice alla Bbc), o Marina Berlusconi, cui, dopo la sortita anti-Saviano, Abc dedica un servizio in tandem con Martine Le Pen ("L’ambizione nasce in casa"). La piazzata televisiva del Cavaliere furioso ridà attualità al NYT di lunedì ("Una soap opera - titolava - con Berlusconi star") e impressiona, soprattutto, la stampa spagnola: Abc, El Economista, El Mundo, che vede un-Italia che si ribella". Oltre la cronaca, El Pais ha un reportage ‘sinuoso’: "Le curve prima del curriculum". Sull’intervento di Bagnasco, colpisce la differenza d’analisi tra media italiani e internazionali: i primi sezionano i passaggi del messaggio pro e contro; i secondi recepiscono solo "la censura della Chiesa" al premier, da cui "esige disciplina morale": Bbc, Times, Telegraph, NouvelObs, i giornali spagnoli, l’Ap, il NYT, chi ne parla non ha dubbi. Diverso il tono del Guardian, che in un commento scrive: "Il premier è nello scandalo fino al collo, ma non lo si direbbe dai sondaggi. Il problema è chi potrebbe sostituirlo". Un problema per noi; un atout per lui.
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