La tassa (finalmente) è uguale per tutti

Dalla Rassegna stampa

L'euro-armonizzazione della tassazione sul risparmio gestito di diritto italiano non è un regalo del governo alle Sgr nazionali. La par condicio fiscale tra fondi italiani ed esteri non era più rinviabile nell'anno del conto alla rovescia verso «Ucits-4» (la liberalizzazione dell'offerta nella Ue a 27). Però il presidente dell'Assogestioni, Domenico Siniscalco, si è sentito egualmente in dovere di «ringraziare» il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: per un impegno mantenuto - e non è sempre prassi nella politica tributaria - ma soprattutto per l'attenzione a quello che resta un vero "patrimonio nazionale". Il risparmio è un'abbondante materia prima in Italia, ma l'Azienda-Paese non è riuscita a consolidarvi sopra un'industria strategica. Anzi: l'ipotesi di aggregazione "nazionale" tra Eurizon (Intesa Sanpaolo) e Pioneer (UniCredit) appare un tentativo estremo di rispondere al mega-trend che ha portato al 58% la quota dei gestori esteri sul mercato italiano. Per questo il "regalo" di Tremonti - a impatto burocratico limitato per il risparmiatore - assomiglia parecchio a un colpo di frusta: dieci mesi prima che una nuova pressione concorrenziale decida (forse definitivamente) della sopravvivenza di un "made in Italy" nel settore.

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