Il Tar «taglia» i consiglieri La maggioranza ne perde tre

Dalla Rassegna stampa

 

Devono essere 70 e non 73 i seggi nel consiglio regionale del Lazio. Lo ha deciso il Tar che ha accolto i ricorsi proposti da Movimento per la difesa del cittadino e dal consigliere ed ex vice presidente della Giunta, Esterino Montino (Pd), insieme con molti dei consiglieri del Pd eletti nelle ultime amministrative di marzo. Enzo Di Stefano e Gianfranco Sciscione (entrambi della Lista Polverini ( eletti a Frosinone e Latina) e Giancarlo Gabbianelli (Pdl eletto a Viterbo) escono, almeno per ora, dall'assemblea della Pisana, nel rispetto delle norme previste nello statuto regionale: la maggioranza conta quindi 41 seggi contro i 29 dell'opposizione.
«Giustizia è fatta», esclama l'avvocato Gianluigi Pellegrino, legale del Pd. Ma la governatrice del Lazio, Renata Polverini, non si arrende e annuncia ricorso al Consiglio di Stato. Sorpresa per il responso del Tar, la Polverini ammette: «È una sentenza che non mi aspettavo, che considero ampiamente rivedibile in sede di appello al Consiglio di Stato al quale, ovviamente, i consiglieri regionali interessati, con i quali ho parlato al telefono, presenteranno la richiesta di sospensiva del provvedimento odierno». Poi la presidente della Regione aggiunge: «Ci saremmo aspettati un atteggiamento del Tar simile a quello della Puglia che, di fronte ad un caso analogo, ha chiesto l'intervento della Corte Costituzionale dalla quale si attende, infatti, un provvedimento a breve che avrebbe ovvi riflessi anche sul caso dei nostri consiglieri, ai quali va tutta la mia solidarietà in attesa di vederli confermati, come meritano, nella rappresentanza dei territori che li hanno eletti con suffragi a dir poco lusinghieri».
Commenti di tutt'altra natura da parte dell'opposizione: «La decisione dei Tribunale amministrativo riporta la legalità all'interno del Consiglio regionale e riconosce pienamente la fondatezza delle ragioni che ci hanno spinto a presentare il ricorso», sostiene Montino (Pd) che aggiunge: «E una decisione di buon senso che annulla le forzature e le interpretazioni di comodo. Il pronunciamento del Tar conferma che la democrazia si fonda su regole condivise e che le leggi vanno rispettate. Capisco che questi concetti non sono ancora ben saldi nel dna del Pdl, ma in democrazia le cose funzionano così. Nelle aziende private certamente è diverso». Parole condivise dal presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio: «La sentenza del Tar ripristina la legalità nel Consiglio regionale, come del resto è scritto chiaramente nello Statuto». Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, consiglieri regionali della Lista Bonino-Pannella giudicano «urgente prevedere modifiche sul sistema elettorale in vigore, in senso uninominale e, dunque, anti partitocratico. Su questo nei prossimi giorni depositeremo una proposta di legge in Consiglio». Rincara la dose Vincenzo Maruccio (Idv): «Il Tar interviene per sanare un abuso di questa maggioranza: ci auguriamo adesso che il Consiglio inizi a funzionare e questa maggioranza, seppur rimaneggiata e ancor di più sotto il ricatto dell'Udc cominci a governare, se ci riesce...». E in attesa del responso dei giudici, il 21 ottobre il Tar dovrà pronunciarsi nel merito sul ricorso, presentato da Fabio Desideri (ex Pdl ora passato ai finiani di Fli): Desideri chiede il reintegro della lista del Pdl esclusa nella provincia di Roma e il conseguente annullamento delle ultime elezioni regionali.

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