Sulle compensazioni due pesi e due misure

Asimmetrie o, se si vuole, «due pesi e due misure». Nelle ultime settimane si è parlato tanto di compensazioni fiscali. Colpa di una norma (contenuta nella manovra estiva e in vigore dal 1° gennaio) che sanziona l'utilizzo di un credito vantato con il fisco per pagare altre imposte se prima non sono stati azzerati i debiti già scaduti da cartelle esattoriali sopra i 1.500 euro. Ora il decreto attuativo è stato firmato. Così la pubblica amministrazione si tutela: si vedrà sempre saldare i debiti. C'è, però, un'altra norma - pure prevista dalla manovra estiva - con lo stesso termine "virtuale" d'inizio: il 1°gennaio 2011. Stabilisce che le imprese che aspettano di essere pagate da regioni, enti locali e Asl possano utilizzare il credito per compensare eventuali somme iscritte a ruolo. Anche in questo caso, il meccanismo è però vincolato a un decreto attuativo, di cui - guarda un po' - si è persa traccia. Eppure, proprio ora che si parla di rilancio dell'economia, questo sistema rappresenterebbe una boccata d'ossigeno per molte, moltissime imprese. E sarebbe anche un bel modo per dimostrare che, una volta tanto, lo stato è puntuale sia quando deve incassare sia quando gli tocca saldare i debiti.
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