Su Formigoni il veleno dei giudici

Dalla Rassegna stampa

Ormai non riusciamo più neanche a stupirci. Arrivano sui nostri tavoli notizie talmente assurde da rasentare il ridicolo. L`ultima in ordine di tempo sarebbe addirittura comica se non fossimo vicini alle elezioni regionali. Il governatore della Lombardia, Formigoni, il sindaco e il presidente della Provincia di Milano, Moratti e Podestà, hanno ricevuto avvisi di garanzia per lo smog. Non stiamo scherzando. Si tratta davvero di smog. Del quale - annoso problema riguardante le zone industriali e di maggior traffico - essi sono considerati responsabili. Quindi ne dovranno rispondere, presumiamo, in Tribunale. L`articolo del codice che avrebbero violato è il 674 relativo al «getto pericoloso di cose», che recita: «Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l`arresto fino a un mese o con l`ammenda fino a euro 206». Non rimane che allargare le braccia sconsolati. Avanti di questo passo gli amministratori di enti pubblici rischieranno presto di finire alla sbarra perché l` ambiente urbano favorisce l`insorgenza di influenze varie, foruncolosi, congiuntiviti eccetera. E magari dovranno risarcire chi ha la tosse attribuita da qualche perito all`ossido di carbonio. La fantasia della Giustizia non ha limiti e, per quanto ci sforziamo, non possiamo prevedere quali saranno le prossime sue mosse. Avevamo sempre pensato che l`inquinamento fosse una sorta di tributo pagato al progresso (sempre zoppo) dalla società contemporanea che, se da un canto assicura benessere ai cittadini, dall`altro li priva almeno in parte delle delizie bucoliche garantite un secolo fa. I guasti provocati dalla tecnologia possono essere riparati soltanto usando in modo diverso e mirato la stessa tecnologia, magari più avanzata. È da escludere bastino un governatore di Regione, un sindaco e un presidente di Provincia a ripulire l`aria o a sconfiggere il «disastro» acustico. Se le automobili fanno rumore e scaricano sostanze nocive i casi sono due: o si costruiscono vetture silenziose e con motori che espellono un venticello di primavera, oppure la gente torna al calesse o va a piedi. Nel primo quanto nel secondo caso, non c`entrano gli amministratori che difatti né progettano veicoli né hanno l`autorità per imporre agli amministrati di regredire nel loro modo di vivere all`Ottocento. L`impressione in questa vicenda è che si cerchino dei capri espiatori, qualcuno da accusare allo scopo di assolvere, automaticamente, tutti noi che contribuiamo a sporcare il mondo con abitudini in sintonia con la modernità. Se volessimo entrare nel merito della vicenda, dovremmo dire: Formigoni, Podestà e Moratti se hanno una colpa, ammesso sia una colpa, è stata quella di aver importunato il popolo con provvedimenti eccessivamente restrittivi in materia di circolazione, limitandola con autentiche vessazioni, dalle targhe alterne al divieto assoluto dì andare in giro con la vettura. La Moratti poi, fu criticata «a sangue» per aver introdotto il cosiddetto Ecopass ovvero una tassa speciale da infliggere a chiunque, con una macchina obsoleta, entri nelle zone centrali di Milano. Insomma, siamo al paradosso. Il governatore, il sindaco e il presidente di Provincia più rigorosi d`Italia nel far rispettare l`ambiente vengono colpiti dalla magistratura. Non vogliamo dire che tutti e tre sono stati eletti nelle liste di centrodestra (e hanno molte probabilità di essere confermati) e che, pertanto, dargli addosso nell`imminenza delle votazioni assume un significato politico. Non lo vogliamo dire e non lo diciamo. Ma il dubbio che l`«incidente» si presti a una speculazione elettorale è assai forte. Verificheremo. Considerazione finale da profano. Lo smog si addensa e si dirada nell`atmosfera. Se piove diminuisce. Un refolo, e si sposta nella direzione opposta; non è controllabile. La Lombardia, ad esempio, confina con la Svizzera. Poniamo il caso che una raffica divento trasferisca le schifezze elvetiche su Como: che si fa, si incarcera il Padreterno o Formigoni come numero uno della Regione? A proposito del quale, segnaliamo - lo ha detto lui medesimo - che è in attesa di un secondo avviso di garanzia proveniente dall`Aquila. Motivo? «Ha costruito in quella città terremotata la Casa dello studente a tempo di record». Noi comuni mortali avremmo dato a Formigoni una medaglia; il Procuratore del capoluogo abruzzese è invece sul punto di rifilargli un avviso di garanzia. Chi ha ragione? Preferiamo avere torto col Governatore che ragione col Procuratore.

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