"Stop all'American Express"

Bankitalia blocca la carta di credito all’American Express. L’emissione in Italia delle nuove carte è stata sospesa dall’autorità di vigilanza sulle banche dopo che al termine di un’ispezione è stata accertata - come spiega il provvedimento della stessa Bankitalia «una chiara violazione delle leggi» per quel che riguarda le norme in materia di usura, riciclaggio e trasparenza. L’ispezione era stata aperta su segnalazione della Procura di Trani, la stessa che indagando proprio su tre casi di interessi usurari sulle carte «revolving» (quelle che hanno un limite di spesa e possono essere rimborsate con rate fisse prestabilite), dell’American Express, ha aperto un filone d’inchiesta collaterale sulle pressioni di Silvio Berlusconi per sospendere la trasmissione «Annozero». Nel procedimento principale sulle carte di credito l’Adusbef, che si è costituita parte civile, segnala che i tassi annuali richiesti ai clienti non in regola con i pagamenti potevano arrivare al 251%.
Secondo il documento di Bankitalia - che ha acceso un faro proprio sul settore delle «revolving» - la sospensione delle nuove carte è «un atto dovuto» perché l’American Express Europe, ossia la filiale inglese del colosso Usa, non si è dimostrata in grado di «rispettare norme imperative di legge». Il blocco, firmato il 2 aprile dal direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni avrà effetto da lunedì prossimo
e non riguarderà in alcun modo le carte che sono già in circolazione, che potranno essere utilizzate normalmente dai clienti. Fino a quando durerà la sospensione? Sarà revocata, spiega il provvedimento, «solo quando siano state definitivamente sanate le irregolarità e le violazioni rilevate». L’American Express, in una nota, ha fatto sapere che «ha già iniziato ad esaminare i contenuti del rapporto e sta cooperando pienamente con la Banca d’Italia con l’obiettivo di risolvere le questioni aperte». E ancora la società «sta realizzando un aggiornamento dei propri sistemi informativi e procedure per aderire ancora più strettamente» alla normativa italiana.
Già in settembre Bankitalia aveva bloccato l’emissione di nuove carte della Diners Club Italia, per problemi legati alla normativa antiriciclaggio. In pratica l’emittente di carte aveva un sistema informatico che non consentiva di identificare in modo sufficientemente esatto i suoi titolari. Ieri la Diners ha precisato che il problema era «legato a una situazione che l’attuale proprietà ha ereditato al momento dell’acquisizione» e che i problemi tecnici sono ormai risolti per cui presto si faranno «gli opportuni passi verso banca d’Italia al fine di poter dimostrare la completa adeguatezza dei nuovi sistemi e delle nuove procedure».
Anche all’American Express vengono contestate «diffuse e rilevanti anomalie» per quel che riguarda le norme antiriciclaggio, simili a quelle contestate alla Diners, citando anche irregolarità nell’identificazione dei clienti che operano con banche di San Marino e di Città del vaticano. Ma a questo profilo di inosservanza delle leggi si aggiungono gli altri due. Al capitolo usura Bankitalia contesta che «per quanto riguarda le carte revolving, l’assenza di procedure e controlli adeguati ha determinato frequenti superi del tasso di soglia nei casi di inadempimento contrattuale». Insomma, i clienti che non riuscivano a rispettare i pagamenti si vedevano addebitare interessi superiori a quel «tasso soglia» che attualmente per il settore delle carte «revolving» ammonta al 22% annuo circa. Ancora, la Vigilanza contesta ad American Express l’«indebita applicazione di interessi di mora sull’intero capitale» e anche casi in cui per errori tecnici ci sarebbe «addebito fin dal 2006... di interessi di mora in misura doppia o tripla in caso di differimento della revoca della carta». Questi addebiti sarebbero stati di recente sospesi dalla società, prevedendo la restituzione, ma - scrive Bankitalia - per problemi con i suoi programmi informatici l’American Express non sarebbe in grado di risalire correttamente «ai rapporti interessati ai citati rimborsi e storni».
Infine, sotto il profilo della trasparenza, viene contestato il fatto che non venisse comunicato ai clienti il limite della loro disponibilità.
Secondo il documento di Bankitalia - che ha acceso un faro proprio sul settore delle «revolving» - la sospensione delle nuove carte è «un atto dovuto» perché l’American Express Europe, ossia la filiale inglese del colosso Usa, non si è dimostrata in grado di «rispettare norme imperative di legge». Il blocco, firmato il 2 aprile dal direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni avrà effetto da lunedì prossimo
e non riguarderà in alcun modo le carte che sono già in circolazione, che potranno essere utilizzate normalmente dai clienti. Fino a quando durerà la sospensione? Sarà revocata, spiega il provvedimento, «solo quando siano state definitivamente sanate le irregolarità e le violazioni rilevate». L’American Express, in una nota, ha fatto sapere che «ha già iniziato ad esaminare i contenuti del rapporto e sta cooperando pienamente con la Banca d’Italia con l’obiettivo di risolvere le questioni aperte». E ancora la società «sta realizzando un aggiornamento dei propri sistemi informativi e procedure per aderire ancora più strettamente» alla normativa italiana.
Già in settembre Bankitalia aveva bloccato l’emissione di nuove carte della Diners Club Italia, per problemi legati alla normativa antiriciclaggio. In pratica l’emittente di carte aveva un sistema informatico che non consentiva di identificare in modo sufficientemente esatto i suoi titolari. Ieri la Diners ha precisato che il problema era «legato a una situazione che l’attuale proprietà ha ereditato al momento dell’acquisizione» e che i problemi tecnici sono ormai risolti per cui presto si faranno «gli opportuni passi verso banca d’Italia al fine di poter dimostrare la completa adeguatezza dei nuovi sistemi e delle nuove procedure».
Anche all’American Express vengono contestate «diffuse e rilevanti anomalie» per quel che riguarda le norme antiriciclaggio, simili a quelle contestate alla Diners, citando anche irregolarità nell’identificazione dei clienti che operano con banche di San Marino e di Città del vaticano. Ma a questo profilo di inosservanza delle leggi si aggiungono gli altri due. Al capitolo usura Bankitalia contesta che «per quanto riguarda le carte revolving, l’assenza di procedure e controlli adeguati ha determinato frequenti superi del tasso di soglia nei casi di inadempimento contrattuale». Insomma, i clienti che non riuscivano a rispettare i pagamenti si vedevano addebitare interessi superiori a quel «tasso soglia» che attualmente per il settore delle carte «revolving» ammonta al 22% annuo circa. Ancora, la Vigilanza contesta ad American Express l’«indebita applicazione di interessi di mora sull’intero capitale» e anche casi in cui per errori tecnici ci sarebbe «addebito fin dal 2006... di interessi di mora in misura doppia o tripla in caso di differimento della revoca della carta». Questi addebiti sarebbero stati di recente sospesi dalla società, prevedendo la restituzione, ma - scrive Bankitalia - per problemi con i suoi programmi informatici l’American Express non sarebbe in grado di risalire correttamente «ai rapporti interessati ai citati rimborsi e storni».
Infine, sotto il profilo della trasparenza, viene contestato il fatto che non venisse comunicato ai clienti il limite della loro disponibilità.
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