Stanziati 500mila euro per il papa ad Arezzo

Cinquecentomila euro per andare da Roma a Arezzo. Non è uno scherzo: è il costo pubblico per la visita pastorale in programma il 13 maggio nella diocesi Arezzo-Cortona-San Sepolcro, quando Benedetto XVI visiterà il santuario di Verna. Si tratta, certamente, della spesa standard per i viaggi papali, ma si sa che in Vaticano non sono campioni di trasparenza: niente di male se si trattasse dell'impiego del patrimonio della Chiesa.
Peccato che quei soldi ce li metta anche lo stato. Stavolta la storia è venuta fuori grazie a un'interrogazione parlamentare presentata dai radicali Donatella Poretti e Marco Perduca. Secondo i due senatori tutti verseranno l'obolo: governo, regione Toscana, provincia e comune di Arezzo. Si legge infatti nell'interrogazione: «Sono 120 mila euro quelli che stanzierà la regione Toscana, 90 mila quelli del comune. Ad oggi non è ancora chiaro il contributo della provincia e quello a carico della diocesi tramite offerte dei fedeli ed enti vari. Inoltre, apprendiamo anche che il governo si farà carico di parte delle spese».
Ma non solo, perché il papa prevede di utilizzare gli elicotteri dell'Aeronautica militare. Tutto sommato, però, il pontefice è un capo di stato estero. Non se la potrebbe pagare da solo la sua sicurezza? Anche perché la spesa comincia a farsi pesante se è vero, come scrivono i senatori che «solitamente con il Pontefice viaggiano il suo segretario personale, il Prefetto della Casa Pontifica, il Reggente, l'assistente, numerosi uomini della scorta vaticana, composta da agenti della Gendarmeria guidata dall'aretino Domenico Giani, e della Guardia Svizzera, i cerimonieri, i fotografi e giornalisti dell'Osservatore Romano, gli operatori della Tv e Radio Vaticana, il cameriere e il medico personale».
Sulla questione ha risposto al manifesto la regione Toscana. Che in una nota fa, sapere di aver deciso di spendere i 120mila euro «su richiesta della Curia»: «Eventi di questo rilievo, che coinvolgono un territorio nel suo complesso, hanno sempre, comportato, sia a livello nazionale che locale, una partecipazione attiva delle istituzioni interessate», afferma la Regione, che invita a guardare il lato positivo della faccenda: «Si tratta di un evento che sarà seguito da tutti i media e che porterà all'attenzione del mondo alcune delle località più suggestive e ricche d'arte della Toscana. Con le conseguenze economiche che ne potranno derivare». Insomma, papa Ratzinger è pur sempre una «star» e le sue visite sono una macchina sforna-soldi. Privati e pubblici.
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