Stanze del buco, i Radicali ci riprovano

Narcosale, sale salvavita. O, più comunemente, stanze del buco, dove assumere stupefacenti in condizioni igieniche accettabili e sotto la supervisione di personale sanitario specializzato. Alcuni consiglieri comunali vorrebbero che anche Milano avesse le sue. Capofila della mozione depositata in aula il radicale Marco Cappato, e lo seguono anche Sel (Luca Gibillini e Mirko Mazzali), Anita Sonego (Federazione della Sinistra) e Rosaria Iardino (Pd). Ma la proposta, oltre che duramente osteggiata dal centrodestra, non viene supportata in realtà nemmeno dalla maggioranza del centrosinistra. E così, per ora, sembra avviata a restare sulla carta. Il testo depositato ieri impegna la giunta Pisapia ad aprire, entro sei mesi dall’approvazione del documento, tre «stanze salvavita da iniezione», in spazi pubblici inutilizzati, «secondo criteri di minimo impatto con il tessuto abitativo esistente» e vicini a strutture sanitarie. L’idea è di importare a Milano un’esperienza già diffusa in realtà in altri Paesi europei come Svizzera, Germania, Olanda. Luoghi «protetti e igienicamente garantiti» dove consumare droghe, presente il personale sanitario, e far analizzare gli stupefacenti.
Per alcuni è una battaglia di civiltà oltre che una strada per far calare il consumo di droga e i rischi di siringhe e spaccio per la strada, per altri è solo una deriva ideologica. Il tema non è nuovo, in città. A maggio di due anni fa l’apertura delle narcosale fu uno dei cinque quesiti referendari a sostegno dei quali i Radicali raccolsero oltre seimila firme. Ma poi i garanti del Comune bocciarono la delibera, contestando la possibilità dell’amministrazione di poter decidere in materia di stupefacenti. Cappato ricorda difatti che «la mozione riprende il testo della proposta di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 6mila cittadini». E sottolinea anche che «nel momento in cui diversi indicatori fanno prevedere un ritorno del consumo di eroina, Milano deve guardare alle migliori esperienze europee che hanno rimosso i pregiudizi ideologici». Il Pd non chiude la porta, ma critica l’approccio e dunque non si dice disposto a votarla così com’è: «Su tematiche così complesse serve uno sguardo ampio e strategico e non una mozione spot che sa di slogan- dice il capogruppo democratico a Palazzo Marino, Lamberto Bertolé - . Piuttosto serva come stimolo per costruire assieme strategie di riduzione del danno delle droghe, assieme all’Asl». Il centrodestra compatto va all’attacco. Igor Iezzi, della Lega, promette che «farà di tutto per osteggiare l’iniziativa, ci mancavano le stanze del buco, dove drogarsi in un clima di gentilezza e felicità». Per Forza Italia Giulio Gallera chiede di «puntare più sulla lotta allo spaccio» e invita Pisapia a non ascoltare chi «nella sua maggioranza in nome dell’ideologia vuole trasformare Milano nello "Zoo di Berlino"».
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