La stampa estera contro il Papa. "A Paqua silenzio sulla pedofilia"

Dalla Rassegna stampa

L’orgoglio cattolico in difesa del Papa si materializza - a sorpresa - prima della solenne Messa di Pasqua nella persona del cardinale decano Angelo Sodano. Vera e propria alzata di scudi per difendere il Pontefice dalle critiche per lo scandalo della pedofilia nella Chiesa.
Critiche apparse ancora ieri sui maggiori giornali europei e statunitensi, con qualche autorevole testata - come il Washington Post- che chiede persino le dimissioni di Benedetto XVI. «Santità, tutta la Chiesa le è vicino ed il popolo di Dio non si lascerà impressionare dal chiacchiericcio del momento», declama Sodano davanti a Benedetto XVI. Un fuori programma inedito destinato a sollevare anche interrogativi e polemiche là dove il cardinale Sodano dà l’impressione di voler derubricare lo scandalo della pedofilia tra i preti a un banale «chiacchiericcio». Come, in effetti, avviene ieri negli editoriali dei più importanti quotidiani internazionali che quasi all’unanimità mettono l’accento sui «silenzi» che il Pontefice ha osservato sui preti pedofili durante la Settimana Santa e nella omelia di Pasqua tenuta dalla Loggia della Benedizione della basilica vaticana.
Come, ad esempio, scrivono El Pais in Spagna, il Times e il Guardian nel Regno Unito, Le Monde in Francia, che nelle edizioni di ieri hanno puntano il dito contro «le mancanze» di Benedetto XVI sulla pedofilia nella Chiesa. «Il Papa ha terminato la Settimana Santa così come l’aveva iniziata - scrive, tra l’altro, El Pais - , senza pronunciare una sola parola sui casi di abusi sui minori». Il Times di Londra riporta invece le proteste che hanno segnato la messa pasquale nella cattedrale di Dublino, in Irlanda, con un gruppo di fedeli che ha tentato di portare fin sull’altare delle scarpe da bambino per ricordare le vittime degli abusi al grido di "vergogna" rivolto all’arcivescovo Diarmuid Martin. Negli Usa, critiche dal New York Times - che con Maureen Dowd ha suggerito polemicamente alla Chiesa di servirsi di «sessorcisti» più che di esorcisti - e dal Washington Post, che paragona la crisi del clero cattolico allo scandalo Watergate degli anni’70 che costrinse il presidente Nixon alle dimissioni. Attacchi anche dal settimanale tedesco Der Spìegel che accusa il Papa di aver «guastato i rapporti con ebrei e musulmani, con molti cattolici, e anche con i tedeschi che, al momento della sua elezione erano tanto fieri di lui».
E’ solo «un’eclatante campagna diffamatoria» che mira a colpire non i preti pedofili ma direttamente il Papa», controbatte la Radio Vaticana, che cita un rapporto governativo Usa del 2008 secondo cui i sacerdoti cattolici coinvolti in casi di abusi sarebbero meno dello 0,03%. Mentre oltre il 64 per cento dei casi di abusi sono commessi da genitori, parenti o conviventi, dunque all’interno delle relazioni familiari. «La Chiesa - ricorda la nota trasmessa nel radiogiornale internazionale - difende la giustizia, e la prima giustizia è il diritto alla vita, difende la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna».
Così c’è chi vede nelle critiche l’obiettivo di escludere la Chiesa dal dibattito pubblico su temi cruciali; per non parlare poi di «avvocati senza scrupoli che tentano di mettere le risorse delVaticano alla portata dei tribunali». Papa Ratzinger, intanto, tornato a parlare in pubblico ieri, lunedì di Pasquetta, da Castel Gandolfo ha ricordato ai sacerdoti di essere «come gli angeli». Una esortazione fatta forse per indicare, indirettamente, la strada da seguire per «pulire» la Chiesa da quella parte del clero che si è macchiata di peccati imperdonabili come le violenze sessuali su minori.

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