Staderini: i sondaggi ormai sono strumenti di propaganda

Ci si chiede perché i radicali siano assenti dai sondaggi e spesso messi nella categoria "altri". Ma perché non vi chiedete chi è che li commissiona questi sondaggi, cioè soprattutto giornali e tv dì regime, e che uso sceglie di farne?". Per il segretario dei radicali italiani Mario Staderini, che interviene nella polemica nata grazie agli articoli del "Clandestino" sul sondaggismo politico, non c`è dubbio che "allo stato attuale gli strumenti di rilevazione vengono usati per formare più che per informare l`opinione pubblica" e che "rispondono alla logica della propaganda più che a quella della ricerca scientifica". E questo perché "i committenti sono quasi sempre programmi televisivi di regime come quello di Vespa o quelli di Floris e di Santoro", ma anche "perché c`è un`oggettiva concentrazione in cinque istituti di tutta la sondaggistica politica in Italia". Quanto al fatto che i radicali oscillino in modo assurdo tra lo 0,2% e il 2,6%, che fu il loro ultimo risultato alle Europee, anche in ciò, per il segretario di Radicali italiani, "il difetto è nel manico". "Gli stessi sondaggisti ammettono che i campioni sono troppo piccoli per monitorare forze minori come la nostra, non c`è di più la maggior parte degli italiani si informano, si fa per dire, con i Tg, da cui poi siamo pressoché assenti e nei campioni del rilevamento non è mai presente il dato su come gli intervistati si siano fatti le proprie opinioni. Ad esempio oltre alla tv, sulla carta stampata o su internet. Ebbene, se si limitasse la ricerca sul voto radicale a queste ultime due voci noi registreremmo lo stesso dato che abbiamo ottenuto alle europee nelle grandi città capoluogo di regione: dal 4 al 5% con punte del 6 anche in città come Cagliari, Milano o Roma centro". Insomma il voto consapevole premia i Radicali, quello popolare quasi per niente. Ma se i campioni di rilevamento se ne fregano di questa realtà, chi legge il sondaggio avrà sempre l`impressione che i radicali non esistano con le relative conseguenze. "Poi - chiosa Staderini con sarcasmo - qualcuno sicuramente ci marcia anche tra i sondaggisti, probabilmente sempre su input della committenza: a dieci giorni dalle Europee la dizione Lista Bonino Pannella, che è l`unica giusta per le rilevazioni, scompariva guarda caso sia dalle rilevazioni fatte da "Repubblica" sia da quelle di "Ballarò", che più o meno fanno riferimento alla stessa area politica che ce l`aveva giurata, cioè il Pd di Franceschini. Sarà un caso? E come mai invece noi abbiamo letto tre giorni fa, a 8 giorni dalla nascita del suo soggetto politico, che Rutelli sta all`1%? Sembra matematicamente impossibile a meno che il sondaggista abbia voluto fare un favore a quel preciso partito, un po` come accadde alla "Rosa bianca" di Tabacci che pure a suo tempo fu accreditata di oltre il 2% quando ancora il partito doveva nascere e la gente intervistata, se non glielo diceva appositamente l`intervistatore, mica poteva saperlo che già esisteva...".
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