Stabilità: i democratici non partecipano al voto Torna la legge «mancia»: stanziati 150 milioni

La legge di Stabilità passa l'esame della commissione con il voto favorevole del centrodestra, l'astensione del Pd, il no dell'Idv e con il Terzo polo che non partecipa al voto. Oggi nell'Aula di Palazzo Madama il Pd non parteciperà al voto. «Il provvedimento- spiega Anna Finocchiaro - è del governo e noi eserciteremo la massima responsabilità in un momento drammatico per accelerare l'iter della legge di stabilità e consentire che sii apra una nuova fase». Quanto all'Idv, deciderà in una riunione stamane.
Queste le posizioni politiche. Le notizie che arrivano sul merito del provvedimento restano molto preoccupanti. Torna la cosiddetta «legge mancia» finanziata per 150 milioni: sostanzialmente uno stanziamento a disposizione delle commissioni parlamentari per micro-interventi. E non solo. Nel provvedimento compare anche la cancellazione del catalogo nazionale armi da sparo, delle munizioni e degli esplosivi. «È un atto di grave irresponsabilità - commenta Giampiero Scanu (Pd) - Sotto la copertura di una semplificazione amministrativa per le imprese, lo Stato viene privato di uno strumento indispensabile per sapere chi produce le armi, in che numero e a chi vengono vendute». È stata autorizzata inoltre la spesa di 3 milioni di euro per Radio Radicale. Stanziati anche 70 milioni per i policlinici gestiti da università non statali, come il Gemelli e il Bambin Gesù. Inserita all'ultimo momento anche una norma che allenta il patto di stabilità per la città di Milano: le spese per l'Expo non saranno computate ai fini del patto. Preoccupati, invece, gli altri Comuni che hanno già chiesto un incontro con il futuro governo.
Oggi la legge sarà varata dal Senato e passerà alla Camera, che dovrebbe già domani dare il via libera definitivo.
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