Lo spostamento della scena

Dalla Rassegna stampa

Il network politico-mediatico berlusconiano ha ripreso a lavorare a quella che Lance Bennett, stratega dello spin, chiama «la politica dell'illusione». Si tratta di fuggire dal palcoscenico principale, ingombro di problemi irrisolti, costruendo altrove un'altra«scena». La missione Lampedusa doveva servire a questo: far brillare le virtù taumaturgiche del premier-imbonitore sull'immigrazione, e oscurare le nefandezze legislative del premier-imputato sulla giustizia. Le prime pagine dei giornali di famiglia sono eloquenti (e conseguenti): «Lampedusa liberata. Riecco Berlusconi», e «Isola libera in due giorni. Silvio spettacolo a Lampedusa». Ma stavolta l'operazione è parzialmente fallita. Le risse di Montecitorio e le reminiscenze squadristiche di La Russa hanno rovinato lo show del presidente del Consiglio, passato in secondo piano nonostante i generosi sforzi del circuito informativo addomesticato. La Struttura Delta non si perde d'animo. Smantellate in fretta le «quinte» di Lampedusa, è già in allestimento la prossima «scena», ad uso e consumo del gentile pubblico. L'ha anticipata ieri sera il titolo dell'apposito Tg1: «Berlusconi in Tunisia». Da lunedì prossimo, su questi schermi.

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