Spopola su Youtube il video che esalta la politica vintage

Proporsi come antivelina è un po' la via obbligata, in questa fase, per difendere un protagonismo femminile di qualità. E' la scelta compiuta anche da Annalisa Chirico, 23 anni, candidata della lista Bonino a Roma e in Puglia, che ha ideato un video ironico contro la politica come casting che sta circolando a pieno ritmo sul web. La giovanissima radicale finge di dover fare un "provino" per entrare in lista. Prova a cantare, e anche a ballare. Un disastro. Le chiedono se ha mai fatto sfilate, se è mai apparsa in un programma tv, che misura porta di reggiseno, se ha portato l'apparecchio per i denti e così via. Risultato: una netta bocciatura.
La voce fuori campo declama un verdetto poco incoraggiante: «Non sa ballare, non sa cantare, come fa a fare politica? Ci faccia vedere qualcosa che sa fare...». Lei non si scoraggia e mostra il suo curriculum militante: manifestazioni con Pannella e Bonino, cartelloni imperativi, arringhe con l'immancabile megafono in dotazione. E, come colonna sonora, le note di Piece of my hearth di Janis Joplin. Il video si lascia vedere, suscita simpatia, posiziona la Chirico - pur così giovane - sul fronte della militanza vecchio stile, quella dei "pochi" che per scuotere le coscienze si mettono in gioco per rompere il muro di indifferenza e disinteresse che circonda la politica.
«Io la politica la so fare così», sottolinea la candidata radicale.
Così, come si faceva negli anni Settanta, quando certe pratiche erano comuni alla destra e alla sinistra ed eri circondato dalla diffidenza per qualunquismo e per paura mentre oggi c'è un sano scetticismo, quello che fa dire all'elettore "tanto sono tutti uguali". Oggi, si punta sull'immagine, e anche le donne - com'è noto - devono mediare tra emancipazione e adeguamento
ai format imperanti. Come ribellione a questo linguaggio uniforme che la politica oggi trasmette il video della Chirico è un ottimo segnale. Meno convincenti i contenuti: le battaglie radicali sono sempre le stesse e ad esse si uniformano anche le nuove leve, infatti in un altro video la stessa Chirico, stavolta in versione leader studentesca, arringa gli utenti web sull'antiproibizionismo e si accende uno spinello. In questo caso, la valenza trasgressiva, rispetto alle performance dell'anziano Pannella, è vicina allo zero.
Ma torniamo all'oggi, e al video da cui siamo partiti che ci racconta di un metodo e di un'identità. Sul primo punto la scelta della candidata radicale è addirittura conservatrice: in tempi in cui la politica è fatta dai talk show e dai reality, e il Paese si divide su Morgan o su Aldo Busi, rispolverare la nostalgia per il megafono può risultare addirittura anacronistico. Tuttavia ha un suo fascino, riesce a fare persino la differenza rispetto ai candidati costruiti a tavolino, o imposti all'ignaro elettore che non ne conosce né la storia né i meriti acquisiti sul campo.
In pratica il video di una ragazza, girato con gli amici per fare una "goliardata", a mezzanotte, con scarsi mezzi, senza immaginare il risalto che il prodotto avrebbe avuto, pone interrogativi a tutti, al di là delle intenzione della stessa protagonista che non voleva né prendersela con le veline né con il berlusconismo: «Non credo - dice che Berlusconi sia il genio del male e penso che le veline non vanno bene non perché sono veline ma perché sono cooptate, esattamente come tutti gli altri. Io volevo solo denunciare il metodo, sbagliato, con cui si seleziona la classe dirigente». Né si rivolge alle donne: «Non credo nelle quote rosa e penso che proporsi in quanto donna agli elettori sia sbagliato. Mi piace la politica delle cose concrete».
Chirico si definisce militante, e la corda che ha toccato va al di là della fascia di pubblico, quella giovanile, cui in prima istanza intendeva rivolgersi. Infatti il suo finto provino ripropone con efficacia l'alternativa che in molti continuano ad avvertire, a destra e a sinistra, dopo il superamento dei partiti old style trasformati in contenitori "liquidi" di anime differenti e un po' indurite dalle pratiche di mediazione. L'alternativa tra carrieristi e militanti. Qualcosa di più di un gioco dialettico, qualcosa che coinvolge di più quelli che generazionalmente non hanno nulla a che spartire con la Chirico. Quelli, appunto, dei megafoni e dei volantini.
Credevano che il berlusconismo, diffuso nel Pdl ma anche fuori, nella forma di una stanca e forzata "imitazione", li avesse travolti per sempre, relegandoli nell'album delle foto in bianco e nero da esibire in occasione di qualche fumosa rimpatriata tra ex. Invece arriva una ragazzina col suo video amatoriale, la musica bellissima di un'icona di Woodstock, e ti comunica una cosa semplice e inaspettata: eravate meglio voi, la politica si fa così. E un turbamento si affianca alla sorpresa: è una radicale, non una della Giovane Italia. Peccato, davvero un peccato.
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