I sondaggi segreti fanno sorridere il Pd

Dalla Rassegna stampa

Quando martedì mattina nel suo studio di Largo del Nazareno ha sfogliato i dati di un sondaggio riservato commissionato all'Ipr sulle quattro regioni considerate in bilico, Piemonte, Liguria, Lazio e Puglia, Pierluigi Bersani si è lasciato scappare un sorriso sornione. Poche settimane prima, quando il vento soffiava contro, con la battaglia del Tavoliere vinta da Vendola, lo sdegno dei cattolici per la benedizione alla Bonino, lo scandalo Delbono a Bologna, il segretario non si era fasciato la testa, convinto che «alla fine ci toglieremo più di una soddisfazione». E infatti tanto per cominciare, se una settimana fa la "madre di tutte le battaglie", cioè il Piemonte, veniva bollata da quasi tutti i sondaggisti come una partita ancora aperta, in questi giorni qualcosa è cambiato. Sarà, per come la vede Rosy Bindi, «la questione morale e le liti interne al Pdl», che stanno penalizzando il Cavaliere. Anche lui consapevole che il Pd è in crescita verso quel 30% che di questi tempi viene visto come una chimera dalle truppe Democrats mortificate da mesi di polemiche pre e post congressuali. Certo è che le rilevazioni di queste ore concordano sul fatto che la variabile più insidiosa di queste elezioni, l`astensione dovuta ad una sempre più marcata disaffezione verso la politica, potrebbe pesare più sulle spalle del Pdl che su quelle del Pd.
E se l`effetto astensione potrebbe dare una mano, la seconda buona notizia per Bersani e co. è che in Piemonte gli ultimi dati danno la Bresso in testa su Cota di ben 5 punti e la coalizione di centrosinistra sopra di tre punti sul Pdl-Lega. In Liguria Burlando e la sua coalizione sarebbero in vantaggio solo di un punto su Biasotti e le liste che lo sostengono, ma è già un dato più incoraggiante dei precedenti che davano la regione a rischio sconfitta. E' vero che nel Lazio la Bonino risulta un punto sotto la Polverini e la coalizione in svantaggio di due punti. Ma dopo il
caso Marrazzo e le polemiche interminabili sul Pd a rimorchio dei Radicali, una forchetta così ravvicinata dimostra che "Emma for president" era la migliore scelta possibile. Per questo il leader tiene a freno le insofferenze dei suoi sullo sciopero della fame della Bonino, una battaglia per le regole che, per paradosso, rischia di rafforzare e non indebolire la sua campagna elettorale. Ma il dato più sorprendente arriva dalla Puglia, che dopo aver sancito il fallimento del laboratorio per l`alternativa con l'Udc, regala un sapore agrodolce ai piani alti del Nazareno: lì Vendola è in testa di cinque punti sul candidato Pdl Rocco Palese, con una terna di numeri, 46, 41 e 13 (per la Poli Bortone) che i pugliesi più scaramantici si giocherebbero al lotto. Ma l'euforia per questi dati ieri è stata un po` smorzata da quelli di un altro sondaggio, dell'Istituto
Demopolis, che assegna un vantaggio al centrosinistra nelle cinque "rosse" (Emilia, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata) e in Piemonte. Con una sfida all'ultimo voto in Liguria e Puglia. Con Lombardia, Veneto e Campania in mano al centrodestra, che avrebbe una lieve prevalenza anche in Calabria e Lazio. «Purtroppo manca un mese - sospirava ieri uno dei leader del Pd - e si sa che il Cavaliere dà il meglio di sè nell'ultimo miglio della campagna elettorale».

 

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