Solsonica, è nell’energia solare la terza vita dell’industria di Rieti

Dalla Rassegna stampa

È riuscita nella sfida di trovare una nuova vocazione, puntando sulle rinnovabili. Poco più di tre anni fa, la Eems produceva a Cittaducale (Rieti) semiconduttori ma ha dovuto abdicare allo strapotere del Far East, trasferendo lì l’attività. Quindi la riconversione dell’impianto nel 2007, coincisa con la nascita della controllata Solsonica, e la scoperta di un mercato in crescita, quello dell’energia solare. Oggi, l’azienda è diventata una delle più avanzate realtà italiane nella produzione di celle e moduli fotovoltaici ad alta efficienza in silicio policristallino, riuscendo a centrare uno degli obiettivi posti da questa sfida: il reintegro e la riqualificazione di gran parte dei lavoratori reatini impegnati con Eems, prima della delocalizzazione in Cina. «Il secondo obiettivo centrato - annuncia Paolo Mutti, Ad di Solsonica- è quello di essere diventati nel 2010 il primo produttore di celle e moduli fotovoltaici in Italia, portando la nostra capacità da 60 Mw a 140 Mw».
Nel frattempo, l’azienda ha messo a segno un colpo stringendo, a gennaio, un accordo con TerniEnergia da 40 milioni di euro per la fornitura, nel corso del 2011, di moduli fotovoltaici di circa 30 megawatt. In aggiunta Solsonica ha creato Kopernico, una joint venture paritetica con Espe Group, per lanciarsi sul mercato della realizzazione e manutenzione di impianti fotovoltaici di grande taglia. Negli ultimi tre anni, Solsonica ha visto moltiplicare le proprie vendite passando da 19 milioni di euro nel 2008, a 100 milioni nel 2010. Un giro di affari che rappresenta il 50% del business del gruppo Eems, quotato al segmento Star di Borsa Italiana.
«Il merito di questa crescita fa notare Mutti - dipende anche dalla capogruppo che ha oltre 40 anni di esperienza nella lavorazione del silicio, elemento fondamentale per la realizzazione di celle e moduli fotovoltaici. Questo ha permesso all’azienda di svilupparsi velocemente e di approfittare in pieno del boom delle rinnovabili. Infatti per il nostro settore il 2010 è stato un anno irripetibile: abbiamo spremuto al massimo la produzione, al punto che a fine maggio non avevamo più componenti e materie prime su cui lavorare».
L’aspettativa di Mutti, ora, è che si crei un indotto intorno a questa esperienza. Per adesso, infatti, l’industria italiana del fotovoltaico è piuttosto ristretta e le aziende come Solsonica sono costrette ad acquistare componenti e materie prime dall’estero. «Sarebbero necessarie da parte del governo - è l’appello del manager - strategie di ampio respiro per l’incentivazione delle rinnovabili non soltanto nell’uso finale, ma anche nella fase di produzione, come avviene per esempio in Germania».
 
Il segreto del successo dell’azienda di Rieti spetta anche alle oltre 260 persone, per la maggior parte ingegneri, che operano nello stabilimento di Cittaducale, su una superficie di 181 mila metri quadrati. Una consistente parte di loro è impegnata nella struttura dedicata alla ricerca e sviluppo, nella quale interviene direttamente anche l’Ad Mutti, che ha investito insieme con la sua famiglia nel capitale del gruppo Eems fino a diventarne azionista di riferimento con una quota del 21%: «La volontà dell’azienda - spiega il manager è di portare già quest’anno il budget per la ricerca al 2% del fatturato e di consolidare partnership strategiche per l’innovazione tecnologica di questo settore con università e centri di ricerca, quali la Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano e l’Enea».
D’altronde, la ricerca è stata da sempre la passione (e la fortuna) dell’Ad di Solsonica, che oggi detiene oltre 60 brevetti. Ingegnere nucleare e Phd in Scienze dei materiali a Oxford, Mutti ha lavorato prima alla Memc Electronic Materials, nel settore del silicio, e poi alla At Kearneysu innovazione e strategie tecnologiche. Nel 2004 ha fondato la Kineos, una piccola società di consulenza che ha studiato numerosi prodotti innovativi. Ai primi del 2008 Mutti ha pensato di coinvolgere la famiglia in un impianto di produzione di moduli a film sottile e in quell’occasione ha conosciuto la Eems. «Da gennaio del 2009 ho cominciato a collaborare con Solsonica - ricorda- e nel maggio del 2010 sono diventato amministratore delegato».

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