Solo in Italia lo scandalo fa «bordello»

L'Italia? Uno stato-bordello. L'immagine, decisamente forte, usata da «Foreign policy» per descrivere il nostro paese è in realtà una citazione tratta da Dante («Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!»). Nondimeno dalla Divina commedia alle vicende sessuali del premier italiano il passo è breve: e infatti l'autore dell'articolo comparso ieri sul sito della rivista statunitense, James Walston, non tarda a sottolineare come «le residenze di Berlusconi si sono trasformate in un bordello, non solo metaforicamente».
L'ampia analisi mira a dimostrare come, mentre Berlusconi è impegnato a rimanere al comando, la nave Italia è in realtà «senza nocchiero» . Il paragone - per quanto colto - con una casa di tolleranza rilancia però un interrogativo: perché quello che accade anche altrove (vedi scandali sessuali) nel caso italiano si condensa in giudizi liquidatori? Solo cliché o responsabilità di Berlusconi? Alessandra Mussolini (Pdl) non ha dubbi: «L'Italia ha un primato: attirale critiche degli altri paesi, soprattutto di inglesi e americani. Il nostro paese viene rappresentato in maniera macchiettistica e su Berlusconi c'è un : accanimento. Proviamo a immaginare cosa sarebbe successo se avesse tenuto lo stesso atteggiamento di Sarkozy sui rom».
«In passato - riconosce Linda Lanzillotta (Api) - l'Italia è stata oggetto di deligittimazione da parte di chi voleva ostacolare le nostre scelte di politica internazionale. Ora non è così: la rappresentazione che di noi si fa all'estero è frutto di quello che facciamo vedere: pensiamo al "rapporto speciale" di Berlusconi con Putin o all'accoglienza a Gheddafi. Certe critiche ce le andiamo a cercare». Solo «invidia» e «gelosia» per la Mussolini: «Ho trascorso quattro anni nel Parlamento europeo ed è come se avessi vissuto da ibernata: gli altri sono algidi, noi fantasiosi e generosi. E il Cavaliere esprime al massimo questa nostra indole nazionale». E le vicende imbarazzanti che fanno "rumore" sulla stampa internazionale, come le escort a Palazzo Grazioli? «Anche i detrattori di Berlusconi riconoscono ormai che certi suoi comportamenti, dalle barzellette alle corna mostrate nei vertici europei, sono solo un fatto caratteriale. Quello che conta è che il nostro presidente del consiglio si sia impegnato a rilanciare e curare l'immagine all'estero dell'Italia. Poi c'è sempre chi deve criticare a ogni costo».
Diametralmente opposta la visione della Lanzillotta: «Sul fronte esterno subiamo attacchi perché siamo deboli e soffriamo di un deficit di credibilità. Sul fronte interno, invece, prevale un modello politico in cui lo "scambio" si è sostituito ai meriti e al valore. Le più danneggiate sono le donne, la cui immagine è ulteriormente arretrata nell'opinione pubblica italiana. E questo anche grazie all'atteggiamento volgare di Berlusconi: i suoi ammiccamenti alla crocerossina che sfila alla parata del 2 giugno sono un modo di rappresentare le donne per il loro aspetto fisico piuttosto che per il ruolo professionale svolto».
Emma Bonino, invece, trova che l'analisi di «Foreign policy» sia «impietosamente superficiale»: «I mali dell'Italia - dice l'esponente radicale sono più gravi e più seri. Berlusconi è allo stesso tempo un prodotto e un acceleratore di un disfacimento delle istituzioni che comincia prima del '94 e continuerà anche dopo la sua uscita di scena». La "diversità italiana" si spiega con due fattori: «Negli altri paesi - nota Bonino - quando scoppiano uno scandalo ci si dimette. Ma soprattutto là le istituzioni reggono, qui no. E ad aggravare tutto contribuisce Berlusconi con le sue uscite kitsch». Tornando al centro-destra si trova la lettura tutta domestica e psicologica. di Daniela Santanchè, sottosegretario per l'Attuazione del programma di governo: «Chi ha scritto quell'articolo non ha raccontato l'Italia di Berlusconi ma ha raccolto la frustrazione di qualche onorevole nei confronti dell'uomo più votato d'Italia. Berlusconi è come una squadra di calcio: una curva lo sostiene, l'altra lo fischia. Siccome i tacchi a spillo fanno più notizia dell'azione di governo, si sceglie di parlare di bordelli e scandali».
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