Sit-in antirazzista a Roma "regolarizzate chi lavora"

Le immagini di un anno fa avevano colpito tutta Italia. Migliaia di cittadini immigrati in piazza a Castelvolturno contro la camorra per la loro legalità e quella delle istituzioni. Secondo Saviano la camorra stava edificando in quei territori e non avrebbe garantito la presenza degli africani. Hanno resistito. A luglio sono stati ancora loro i promotori della manifestazione nazionale antirazzista che si svolta sabato a Roma. Riuniti come Coordinamento associazioni laiche e cattoliche e movimenti di Caserta hanno deciso di rimanere a Roma perché la manifestazione nazionale non rischiasse di finire come una passerella di buone intenzioni. In poco meno di tre mila hanno dormito tre giorni alla meno peggio, nei centri sociali e nelle chiese (quelle che non chiudono i portoni quando fuori piove), hanno deciso di rinunciare ad una settimana di stipendio in nero rischiando il posto. Un movimento nato un anno fa con poche decine di militanti ma con ]’intento da subito di farne un comitato più ampio possibile senza preconcetti politici. Sarà per questo che in assenza degli interlocutori più consueti si sono rivolti ai Radicali cioè alla forza politica che in questa legislatura ha combattuto in maniera più intransigente prima il trattato tra Italia e Libia poi la legge Maroni, raccogliendo intorno al testo firmato Bonino una lunga lista di sottoscrizioni dell’opposizione ma anche della maggioranza. Del resto le proposte del movimento casertano era contenute proprio in quella proposta di legge e in un ordine del giorno presentato pochi mesi fa: la possibilità di estendere la regolarizzazione e l’emersione a tutte le categorie di lavoratori o almeno ad altre categorie per le quali maggiormente viene utilizzata manodopera straniera in sostituzione di quella autoctona; una proroga fino a Pasqua della regolarizzazione in corso per dare la, possibilità a tutte le famiglie di "legalizzare" davvero tutti i regolarizzabili. Proposte ragionevoli che Emma Bonino nell’ambito della conferenza stampa organizzata ieri al centro del presidio in piazza santi Apostoli ripresenterà in un nuovo testo aggiornato. Rita Bernardini, deputata radicale eletta nel Pd in- vece ha annunciato che il 6, 7, 8 dicembre prossimi sarà organizzata una visita ispettiva di massa dei parlamentari di tutti gli schieramenti nei Cie italiani, come quella effettuata questa estate in tutte le carceri del paese. Alla conferenza stampa è seguita una maratona oratoria, perché al di là dei punti l’obiettivo della comune mobilitazione era quello di cominciare a spiegare, in maniera ragionevole e documentata, il fallimento della regolarizzazione di colf e badanti e le gravi conseguenze dell’esclusione dal provvedimento delle altre categorie di lavoratori stranieri. Da un piccolo palco circondato da migliaia di occhi attenti sono state messe in fila ad una ad una le motivazioni e fatti concreti, interventi di parlamentari e di immigrati. Un dossier orale che darà forza a chi ora dovrà impegnarsi nelle sedi istituzionali. Sicuramente ha dato forza a Marco Pannella che ha raccontato alla folla attenta, le migrazioni degli italiani, le campagne contro lo sterminio per fame nel mondo e il valore della battaglie nonviolente. Alla manifestazione hanno preso parte anche diversi esponenti di altri schieramenti. Hanno confermato il loro impegno militante a favore dell’integrazione Paolo Ferrero per Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti e Sinistra e Libertà. L’identità. della. sinistra si riscopre sempre riconoscendo i comuni amici. La presenza davanti alle istituzioni romane degli immigrati casertani ha già prodotto qualche effetto. Una delegazione è stata ricevuta nel corso del pomeriggio da Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. Tra i diversi impegni presi dal Prefetto il più concreto è stato quello di sbloccare le pratiche casertane dell’ufficio territoriale per quanto riguarda le pratiche dei richiedenti asilo. Quello di Caserta infatti è l’ufficio con più dinieghi d’Italia. Per tutto il resto è ragionevole pensare che non si siano molte possibilità con l’attuale maggioranza di toccare la legge. Ma queste sono persone che hanno attraversato il mediterraneo su un gommone e sono scampati alle oasi di Gheddafi. Sanno dunque cosa. vuol dire fare l’impossibile. Il loro proposito era di farsi ascoltare. Ci sono riusciti.
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