Siria, l'esodo di oltre duemila profughi

Sono ormai migliaia i profughi siriani fuggiti verso i paesi vicini, mentre per l'Onu almeno 1.100 manifestanti sono stati uccisi dall'esplodere delle rivolte. Per oggi si attende il «venerdì» delle tribù. Sono oltre 2.400 i profughi siriani che hanno attraversato il confine con la Turchia per fuggire dalle violenze in corso nel loro paese. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Ankara, Ahmet Davutoglu. E proprio sul confine con la Turchia un gruppo di donne e bambini fuggiti da Jisral-Shughur, città teatro negli ultimi giorni di sanguinose violenze, ha protestato contro il dispiegamento di carri armati e soldati in città.
Secondo l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Navi Pillay, sono oltre 1.100 le persone rimaste uccise nelle rivolte contro il presidente Bashar al-Assad. Pillay ha anche reso noto che circa l0 mila persone sono state arrestate. Le cifre illustrate dal commissario si basano sui dati forniti dalle organizzazioni non governative e da altri osservatori nel Paese. Pillay ha chiesto che le autorità di Damasco permettano a un gruppo di esperti delle Nazioni Unite di entrare nel Paese per indagare su quanto sta avvenendo.
Intanto, nuove proteste sono state annunciate per oggi. Un gruppo di attivisti pro-democrazia ha pubblicato un appello su Facebook in cui si invita la popolazione a scendere in strada per manifestare subito dopo la preghiera di mezzogiorno, in quello che è stato ribattezzato il «Venerdì delle tribù». «Le tribù sono dalla parte dei rivoluzionari. - si legge nell'appello -. La gente vuole abbattere il regime in modo pacifico, sotto le insegne dell'unità nazionale».
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