Sinistra e cattolici italiani davanti a Israele

Dalla Rassegna stampa

La rottura fu molto dolorosa: dopo anni di strettissima vicinanza, con il 1952 e poi, in modo
decisivo, con la Guerra dei sei giorni, tutto cambiò. Salvo pochissime eccezioni - si ricordi, su
tutti, il nome del socialista Pietro Nenni - Israele divenne per eccellenza il nemico per la retorica,
di grande e lungo successo, della sinistra italiana.

Questi tormentati decenni sono oggetto della lunga analisi che Paolo Mieli compie sul
«Corriere della Sera» del 15 maggio, recensendo il saggio Israele e la sinistra (Roma, Donzelli,
2012, pagine 196, euro 25) del giovane ricercatore Matteo Di Figlia. La posizione di via delle
Botteghe Oscure, però, non fu dovuta alla cieca obbedienza a Mosca: il Pci, infatti, «fu antiisraeliano mentre era impegnato in un farraginoso ma progressivo allontanamento dall'Urss, e
molti gruppi nati dopo il Sessantotto che espressero giudizi durissimi verso Israele, osteggiavano
apertamente il Pci e il modello sovietico». Tra la sinistra italiana dedita per intero alla causa
palestinese, un'eccezione interessante - sostiene ancora Di Figlia - fu quella del Partito Radicale,
specie per voce di Gianfranco Spadaccia: «I radicali non furono i neocon italiani ma
furono i primi a difendere le ragioni israeliane usando un tassello centrale della proposta neocon,
cioè quello dei diritti umani».

La fine dell'opposizione di sinistra verso Israele si ebbe solo nel 1982, a seguito dell'attacco
di terroristi palestinesi alla sinagoga di Roma, che costò la vita a un bimbo ebreo di due anni,
Stefano Taché. Il resto è storia recente, «storia di anni - conclude Mieli - in cui si è continuato,
da sinistra, a criticare questo o quell'atto del governo israeliano ma con una minore indulgenza
a quel genere di antisionismo che per decenni aveva coperto vere e proprie forme di
antisemitismo. Anche se il tic di chiedere ai "compagni ebrei" di essere in prima fila quando
c'è da attaccare Israele è ben lungi dall'essere scomparso del tutto».

L'atteggiamento del mondo cattolico verso Israele è invece al centro dello studio di un altro
giovane storico (Paolo Zanini, "Aria di crociata". I cattolici italiani di fronte alla nascita dello
Stato d'Israele, 1945-1951. Prefazione da Luigi Bruti Liberati, Milano, Edizioni Unicopli, 2012,
pagine 263, euro 17).

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