Il sindaco vieta la piazza ai baci gay

Già, perché la mostra fotografica ‘Baci rubati" che il sindaco di Bergamo ha vietato per difendere il comune senso del pudore, in realtà non ruba un bel niente. E’ soltanto una finta rapina che gli organizzatori volevano spacciare per vera, ai cittadini considerati, evidentemente, alla stregua di spettatori un po’ imbecillotti. Fotografie ben riuscite ma farlocche nella sostanza perché rappresentano niente, forse neppure la sessualità diversa degli interpreti che si sono prestati al gioco dell’inventato scandalo. Giacché questa è la vera intenzione di chi ha messo in scena l’amore gay e saffico spacciandolo per il nuovo senso dell’amore e proponendolo alla città, bambini e ragazzini compresi. Perché vorrebbero far credere che così fan tutti. In realtà, lo fanno solo loro. Loro sono quelli dell’Arcigay che ora strepitano perché il sindaco Franco Tentorio, eletto dal centrodestra, ha proibito di portare in piazza le loro fandonie e quella finta rappresentazione dell’amore on the road. Gridano alla libertà uccisa,
al diritto del libero affetto calpestato dall’intolleranza omofobica e bacchettona.
NESSUNA OMOFOBIA
La gay rassegna avrebbe dovuto rappresentare il contributo della città di Bergamo alla Giornata mondiale contro l’omofobia in programma per il 17 maggio prossimo. Fortunatamente, il contributo orobico non ci sarà perché Bergamo non è Hollywood e l’Arcigay non ha niente a che vedere con Amnesty International. L’intolleranza spocchiosa, la tendenza alla dittatura è proprio in costoro che vogliono imporre la loro particolare e diversa visione degli affetti e della sessualità, contrabbandandola come condivisa e diffusa. Nulla di più falso e irreale, se non la provocazione, questa sì violenta e settaria, di un club che cerca di imporsi con la denuncia perché manca totalmente di consenso popolare. Che ha un’idea particolare della sessualità e non ammette possano esistere soggetti "deboli", come i bambini, che la società ha il dovere di tutelare. Pure da certe provocazioni. È quello che ha fatto il sindaco bergamasco vietando la pubblicazione di quelle immagini perché offendono le convinzioni ideali e morali della comunità cittadina.
C’è qualcuno che considera l’amore omosex come la nuova frontiera dell’emancipazione sessuale? Beh, lo pensi pure e cerchi di convincere anche gli altri ma non pretenda di imporlo all’intera collettività. Fa dunque bene il sindaco a restituire questi baci rubati al mittente perché tocca a lui garantire il comune sentire: per questo è stato eletto e mica solo per tappare le buche stradali.
La mostra, dicono gli organizzatori, sarebbe servita a dimostrare che «l’amore non ha distinzioni di orientamento sessuale». Giusto: l’amore non il bacio sulla bocca. Così il presupposto gay si pretende dogma, verità indiscutibile. Non solo: l’Arci accusa l’amministrazione comunale di «offendere la tenerezza e l’affetto di un gesto semplice e naturale come un bacio tra due persone».
IMMAGINI POSATE
Ma sono le stesse fotografie a sbugiardare l’ipocrisia caramellosa di questi pensierini perugina. Una delle immagini, tanto per dire, è assomiglia tanto a un’ammucchiata al sole: tre ragazze e un ragazzo in costumi da spiaggia si baciano e si palpano a catena davanti al mare. Sarà tutto "naturale", ma da quando l’affetto e la tenerezza sono ‘sta roba qui?
Quelli dell’Arcigay lo sanno benissimo ma preferiscono fare i finti tonti a spese del contribuente. Le loro "giullarate" ci quei baci rubati sono tutto tranne che la quintessenza della trasgressione e della cultura libertaria. Essere "contro" e diverso, soprattutto nelle tendenze sessuali è parte di quel pensiero unico della combriccola liberai e radical-chic che pretende di muovere il mondo. E che si servono di tutto, pure degli sgarruppati gay, per togliere di mezzo ciò che ostacola le loro sorti magnifiche e progressive. l cattolici, innanzitutto, la loro Chiesa e le loro rappresentanze civili e sociali. Una chiamata alle armi capace di tutto, anche di arruolare un gesto d’amore sincero come i baci. Ma attenzione: più che rubati quelli sono baci di Giuda.
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