Simil-Warhol l'alfabeto pop della Bonino

Decisa a battere quella dell'ultimo banco, la quasi giovane e picciona Polverini, la prima della classe Bonino gioca l'operazione simpatia: "Alfabeto Bonino". 160 pagine di «bonineide» a cura di Cristina Sivieri Tagliabue per Bompiani. In copertina una Emma molto sorridente e molto warholiana giallo acido e rosa shocking: all'astensionismo pop si risponde con unmmagine pop. La dedica «A chi legge ed elegge» è una chiave di lettura e insieme unndicazione di target.
Dalla A di Afghanistan alla Z di Zero. Una carrellata di keywords spiazzanti e addirittura intime. La A di Amore: importanti solo due Marcello Crivellino e Roberto Cicciomessere. "E' stato lui ad andarsene, e io ho sofferto molto. Non riuscivo a farmene una ragione. Ma la vita con me è sempre stata buona. In quel periodo è arrivata la nomina a Bruxelles. A quel punto avevo altro a cui pensare". La prima della classe si smentisce, ma mica tanto.
Meglio con la B di Ballo. Il boogie-woogie lo impara da suo padre. Così tango, mazurka e rock lento: grazie a un boogie in abito lungo e paillettes Canale 5, strappa minuti per parlare del Partito Radicale che è stato per molto tempo un partito radiofonico». Emmatar ci ricasca: ama la politica sopra ogni cosa.
La B di Bra: nelle Langhe divise equamente tra le melanconie di Paolo Conte e il cibo lento di Carlin Petrini. nasce Emma e ne è orgogliosa, anche se a Bruxelles una città che in inglese vuol dire reggiseno non la capiscono. "La mia famiglia con le sue radici così profonde in me, la mia casa e la mia gente di Bra mi hanno consentito di essere transnazionale senza essere apolide». Piemontese, bocconiana per sfuggire alla provinaia. ma sempre con la voglia di tornarci. Transnazionale o no, a Emma, il commesso viaggiatore della politica, non sono bastati gli
alberghi e le sedi ufficiali. Studia l'arabo: "è una lingua molto razionale. Ogni parola ha una radice di tre lettere. Attaccandoci prefissi, suffissi, declinazioni varie fai tutta». Ma il burqa non le va giù «Non si possono usare copricapo che rendano impossibile l'identiticazione nei luoghi pubblici. Il problema religioso non c'è. Il dover essere riconoscibili è una regola valida per tutti. quindi non ci sono discriminanti di fede. Accade semplicemente che lo stato si occupa delle regole minime della convivenza tra i cittadini".
Si corre alla P per cercare Pannella. «Se è vero che dietro di me c'è Marco Pannella? Tra tutte questa mi sembra davvero una cretinata. Gli italiani non sono né scemi nè smemorati. È venticinque anni che ci vedono insieme me e Marco. non lo hanno certo scoperto da un mese che lavoriamo insie,e". Emma lo liquida in mezza paginetta tutta capoversi per passare a Papa. L'ordine alfabetico non è un'opinione. Dal buco della serratura di «Alfabeto Benino» scopriamo che è tirchia (alla Regione Lazio può essere utile) che una grande confidenza con la sua solitudine (in politica può fare meno danni che troppi armci), si definisce credente. ma "dipende in che cosa". Fare Futuro? "Fare Futuro. Italia Futura... ma al presente, al qui ed ora, chi ci pensa?" E poi Internet, l'illegalita e la trasparenza.
La secchiona in corsa per il Lazio, come tutta la sua generazione. si commuove quando ascolta. «Sapore di sale», ma sparge sale sulla sua rivale dell'ultimo banco, quella che fa casino e non si prepara. I costi della campagna elettorale della Polverini? 2 milioni di euro. Quelli di Emma 500 mila. Zero in diplomazia zero in protocollo e persino orgogliosa dei suoi sessant'anni: «Trovo che questa sia una bellissima età. Scompaiono le insicurezze e le inquietudini senza nome, quelle che possono annientare una giovinezza. Ora se c'e qualcosa che non va so come si chiama»
Alla V, una parola chiave Vincere "Paura di vincere? Assolutamente no. Anzi. Sono pronta a governare. Con quella V, Emmatar o ha la sindrome di Churchill o quella di Victor Vittoria.
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