Silvio, l’ultima tentazione di Marco spacca i Radicali

Dalla Rassegna stampa

Marco Pannella dialoga con il Cavaliere, lo ha visto già due volte e lo rivedrà domani. Dice: «Sorreggere le istituzioni, anche istituzioni disastrose, è un dovere repubblicano». Aggiunge anche, «trattiamo, vediamo cosa ci offre. Berlusconi almeno quando dice di volerci vedere poi mi fissa subito un incontro, Rosy Bindi e Bersani hanno sempre detto "ci incontriamo, ci incontriamo" e li hai mai visti?». Il ministro Franco Frattini lavora di fino: spera proprio che i radicali votino la riforma della giustizia a cui sta lavorando il Pdl, perché sulla giustizia, osserva, hanno una proposta addirittura più radicale della maggioranza. Dunque, la maggioranza si allarga? I democratici non si sono mai mostrati preoccupati, «i radicali hanno sempre votato con noi». Ma ecco Pannella che ritende la mano al premier provocando fibrillazione anche tra i suoi, tanto che Emma Bonino frena subito attraverso i microfoni di Radio Radicale. «Capisco questa iniziativa di Marco - ribatte pubblicamente dopo giorni di aspro confronto quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile. Ma io rispetto a lui ho meno fiducia, Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunché politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perché dovrebbe farlo adesso».
 
Una parola sui diritti civili
Parlando con La Stampa Pannella spiega che ai radicali basta «una parola sui temi etici, o sulla grande questione sociale, amnistia o indulto, o un’accelerazione della legge Ichino-Cazzola radicali sulle pensioni». E se Frattini spera nel miracolo, Bonino riporta in terra: «Ancorché Berlusconi ritenga che io sia la ventriloqua di Pannella mi capita a volte invece di pensare». Tre le ipotesi in campo, secondo la laeder radicale: «Il Pd, vede il male assoluto del Paese in Berlusconi e fatto fuori lui e innocentizzati tutti gli altri, si fa un nuovo esecutivo con Formigoni, Tremonti e non so chi, nella formula Cln»; le elezioni anticipate «anche con una legge pessima, che non si sa perché diventa un dettaglio» e, infine, Pannella che, «in assenza di una alternativa credibile in termini di proposta e di leadership, ritiene meglio cercare di ottenere da questo governo almeno qualche inizio di provvedimenti utili al Paese».
 
«Non si tratta di entrare al governo o in maggioranza - aggiunge -. Consiglierei prudenza a chi grida ai tradimenti, è già stato fatto prima del 14 dicembre e poi i voti a Berlusconi sono arrivati da qualche transfuga dell’Idv e del Pd, non da noi, così come sull’ultima votazione sulla perquisizione per il caso Ruby».
 
Prudenza Marco Cappato premettendo che se arrivassero vere liberalizzazioni, o «una riforma americana delle istituzioni o una riforma organica sulla giustizia», sarebbero pronti a votare, aggiunge anche che sono temi «neanche all’ordine del giorno e certo non siamo a caccia di poltrone». Per Rita Bernardini - che ha incontrato con Marco Pannella il ministro Angelino Alfano - le voci di una possibile trattativa per l’ingresso al governo (con lei sottosegretario con delega alle carceri) non sarebbero altro che «fantascienza», ma certo il dialogo con il premier c’è, anche se è «solamente un inizio di dialogo».
 
Di sicuro c’è che il 31 gennaio scorso tra Bonino e Pannella il botta e risposta è stato piuttosto animato: Emma non crede possibile alcun dialogo con il Cavaliere e non ha mancato di ricordare a Marco le distanze siderali con la maggioranza sui diritti civili, dal biotestamento alle coppie di fatto, dall’amnistia alla riforma della giustizia».

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