"Si vuole minare la fiducia nella Chiesa"

Dalla Rassegna stampa

«Andremo fino in fondo, ma basta con gli attacchi alla Chiesa». L'«operazione trasparenza» contro gli abusi sessuali del clero ha un garante: il cardinale Tarcisio Bertone. Il Papa gli aveva già affidato i dossier sulle violenze dei sacerdoti quando erano entrambi al Sant'Uffizio, ora fa nuovamente ricorso al suo più stretto collaboratore per assicurarsi che la «tolleranza zero» venga attuata a tutti i livelli della gerarchia ecclesiatica.
Sulle diocesi travolte dagli scandali dei preti pedofili, dunque, vigilerà il segretario di Stato vaticano, che ieri ha denunciato il tentativo di «qualcuno» di «minare la fiducia» nella Chiesa, aggiungendo: «Ma non ci riusciranno perché la Chiesa ha con sé un aiuto speciale dall'alto».
Un pericolo - quello di gettare discredito sulla Chiesa al di là dei casi accertati - rilanciato dall'agenzia della Cei, che condanna la «tragica questione degli abusi sessuali usata come ricatto per chiudere la bocca alla Chiesa». Allarme condiviso dal capo della Chiesa italiana, il cardinal Bagnasco, ricevuto lunedì dal Papa. Così, mentre la lettera pastorale del Pontefice all`Irlanda si annuncia come un monito valido per tutti gli episcopati nazionali, la Santa Sede mette in guardia dagli attacchi strumentali e rafforza la «trasparenza» all'interno degli ordini religiosi e delle comunità locali. «La Chiesa ha ancora grande fiducia da parte dei fedeli, solo che qualcuno cerca di minarla», spiega Bertone. Ma l'«evidente calo di fiducia nei confronti delle istituzioni» c'è, non ha risparmiato neanche la Chiesa e, pedofilia a parte, tutti dovrebbero cercare di «recuperarla con un senso alto di moralità, ognuno secondo le proprie responsabilità», raccomanda Bertone.
Intanto, con una nota ufficiale sull'«Osservatore Romano», la Conferenza episcopale irlandese difende i1 primate Sean Brade dall'accusa di aver indotto al silenzio alcune vittime di sacerdoti pedofili. Insomma, dalla Curia alle diocesi si intensifica il «repulisti» della «sporcizia nella Chiesa» denunciata dal cardinal Ratzinger poco prima dell'elezione al soglio pontificio. Il vescovo reggente della Penitenzieria Apostrolica, Gianfranco Girotti, registra una «disaffezione» nei confronti della Chiesa dovuta alle recenti rivelazioni sulla pedofilia nel clero: «C'è una fascia di persone che si sente disorientata. A prescindere dal male gravissimo e inaccettabile procurato alle vittime, questo è il danno più grande che la Chiesa subisce da casi del genere». E sottolinea la difformità di trattamento che, secondo le norme della Penitenzieria, riceve un pedofilo o una donna che ha abortito: il primo, al pari di un assassino, se confessa i peccati trova l'assoluzione, mentre la seconda va indirizzata al vescovo competente per un «intervento pedagogico».
 

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