Si litigano le vedove

L'attivismo delle vedove della crisi economica, oggi in marcia a Bologna, conquista visibilità internazionale e stuzzica l'appetito dei partiti di opposizione. Che dalla Sel di Nichi Vendola all'Idv di Antonio Di Pietro, da una parte dalla LegaNord a Beppe Grillo, osservano a bordo campo la manifestazione, pronti a contendersi per le prossime politiche l'attivissima Tiziana Marrone, vedova di Giuseppe Campaniello; l'artigiano che si diede fuoco davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate del capoluogo emiliano, dopo non essere riuscito a trovare una via d'uscita al pesante debito che gli era stato contestato. La marcia delle vedove era stata già anticipata da ItaliaOggi sabato scorso. E ne hanno scritto altri quotidiani nazionali, dal Corriere della Sera alla Stampa e perfino il britannico The Guardian. E sembra che alle 10 di questa mattina, quando inizierà la manifestazione davanti all'ospedale Maggiore, altri cronisti nazionali, troupe televisive e corrispondenti esteri la seguiranno. Ci sarà così ancora più grande visibilità nazionale e internazionale per la Marrone. Che probabilmente non mira a farsi pubblicità ma come ha dichiarato lei stessa, lo sta facendo perché «non si è fatto sentire assolutamente nessuno... sono senza lavoro, non so come vivere, e come andare avanti. Ho bisogno urgente di trovare un'occupazione...». Ma lei e le altre che marciano questa mattina sono persone comuni che la tanta gente che pure resiste in questo periodo difficile, sente vicino, sa che poteva accadere anche a loro un così grave evento e si immedesima. E la politica se n'è accorta. Così, mentre Amelia Frascaroli, la vendolian-prodiana assessora al welfare del comune di Bologna, promette che gli troverà un lavoro e il primo cittadino Virginio Merola aderisce alla marcia, è la politica nazionale a puntare sulle vedove, anzi sulla vedova.
Già perché le vedove attirano voti e consensi e i partiti, soprattutto a sinistra, le hanno sempre inseguite. Negli ultimi anni se ne sono contate diverse, arrivate in Parlamento dopo la morte dei loro mariti, da Rosa Maria Villecco vedova dell'agente del Sismo Nicola Calipari, caduto in Iraq durante la liberazione di Giuliana Sgrena, a Olga Di Serio, vedova del giuslavorista Massimo D'Antona ucciso nel 1999 dalle nuove brigate rosse. E ancora, Maria Antonietta Farina, vedova del radicale Luca Coscioni. Adesso l'argomento del giorno è la crisi e quelle vedove rappresentano un simbolo che una parte della politica vuol far suo. E così, al di là della Frascarolí, è Roma che sta guardando a Bologna. Se dopo la marcia di oggi la Marrone lancerà altre iniziative mediatiche che faranno presa, presto avrà la fila alla sua porta. Non per un lavoro ma per una più prestigiosa candidatura.
La stanno osservando dall'Italia dei Valori, dove la tesoriera Silvana Mura è attentissima ai fatti bolognesi, la segue Beppe Grillo che era già sceso in campo contro i suicidi della crisi economica e sembra piacere pure a Vendola che ne vorrebbe fare un simbolo della sua nuova battaglia. E parlano di lei anche nella LegaNord dove qualcun però fa notare che quel cognome simile alla moglie del Senatur può rappresentare un ostacolo.
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